È questione di tuta o di sciarpetta: conversazione pre Napoli-Inter6 min read

29 Novembre 2015 Uncategorized -

È questione di tuta o di sciarpetta: conversazione pre Napoli-Inter6 min read

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In occasione di un Napoli-Inter che profuma di sfide anni ’80 abbiamo fatto incontrare – virtualmente – i nostri redattori-tifosi. Un interista e un napoletano, a poche ore da una sfida mai così d’alta quota, almeno negli anni recenti. Non è solo calcio, non è solo geografia: è una sfida di filosofie differenti, di migliori attacchi contro migliori difese, di cappotto e sciarpetta contro tuta e maglietta.

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@iamnaples

EUGENIO Diciannove ottobre 1997, dieci Napoli-Inter fa. Al San Paolo c’erano 70mila spettatori. Noi avevamo Carlo Mazzone in panchina, voi Ronaldo in campo, con la 10. Per finire 0-2 bastarono Galante (9’) e Turrini (69’ autogol). Oh, in porta avevamo il mitico Pino Taglialatela, che in una celebre pubblicità – celebre almeno tra Napoli e provincia – parava un barattolo di gel e ci diceva che quello era il gel dei campioni. Cosa sanno questi qua, cosa. Ascolta: siccome sono vagamente scaramantico, se quella fosse la vostra ultima vittoria al San Paolo eviterei di tirare in mezzo la questione. Vero è, comunque, che all’epoca vincevate facendo anche due gol (il Frosinone era in C2).

MATTEO Facciamo così, allora: visto che sei scaramantico, ti ricordo pure che l’ultima volta che Inter e Napoli si giocarono lo scudetto una contro l’altra, stagione 1988/89, l’andata si giocò al San Paolo alla 13ª (stavolta alla 14ª, ma siamo lì), finì 0-0 e poi non mi ricordo bene come andò a finire, quindi potrebbe anche non servire nemmeno un gol. Ma hai ragione, lasciamo perdere la cabala e pensiamo alla partita. Io sono molto curioso, soprattutto per lo scontro Miranda&Murillo contro Insigne&Higuain, anche se limitare l’attacco a quei due è decisamente riduttivo. Voglio vedere se la tanto decantata difesa interista funziona pure di fronte a chi fa il miglior calcio in Italia (e non è piaggeria).

EUG Ero piccolo, più basso anche di Insigne. Ma dicono che quella stagione c’era un gran traffico da Napoli verso Stoccarda, e il resto aveva perso un po’ di senso (ok non è vero, contento?). E poi parli di scuderia. No scusa, di scudiero. Ma che scudiero, maro’: com’era? Perdonami, ma nei vocabolari che abbiamo da queste parti quel termine non lo trovo. Però dicevi bene, Miranda-Murillo e Insigne-Higuain. Lasciamo stare guarda. Due che finora, insieme, hanno fatto più gol (17) di tutta l’Inter (16), lunedì ci sta che facciano un po’ meno male. Lo dice la statistica, troppe reti. Domanda: ma quanto stile ha Mancini nel vestire? NOI-LA-TU-TA-NON-LA-TO-GLIA-MO! Ecco lo sapevo, sono arrivati i Sarri boys.

MAT Tuta batte sciarpina 6-1 (ciao Rudi), e te lo dice uno che sta per farsi 8 ore di aereo con i pantaloni bracaloni. Ma poi non sa più stoppare la palla, se ci prova rischia di uccidersi, ora si tinge i capelli, lo criticano e ride, si è imbolsito. L’Inghilterra lo ha rovinato. E speriamo che l’Inghilterra non rovini anche Mazzarri, il più classico dei doppi ex. A me manca Walter, sai? Non mi sono mai divertito così tanto. Se penso a quelle conferenze stampa spumeggianti rido ancora oggi, e chissenefrega dei risultati. La frase “I coach, you play” dovrebbe essere appesa in tutti gli spogliatoi del globo. Tra l’altro, ho visto delle foto di Sarri da giovane: era identico al Walterone. Speriamo non piova, lunedì.

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Un amatissimo doppio ex di Napoli-Inter | @interstreaming

EUG Mazzarri? Caspita se ci siamo divertiti. Ok, forse eravamo più ingenui e creduloni, avevamo troppi sogni di zucchero filato; ma che vuoi, quegli anni li ricorderò come una brezza nuova e un po’ incosciente (wuu-hu!). Tornando seri; Walter avrebbe scelto Manchester per imparare l’inglese. L’ho letto anch’io. Nel pezzo dicevano che sarebbe lì anche per visionare City e United. Insomma, un modo professionalizzante per dire che è andato in erasmus a 54 anni. Ah, a proposito, le previsioni anticipano un gran sole per la giornata di lunedì. E a proposito II, ma perché Felipe Melo si prende il disturbo di raccontarci che: “Ho battuto Messi a casa sua, figuriamoci se posso aver paura di Gonzalo. Lui è come Balo: va menato”?

MAT Perché dire “dovremo picchiare Maggio” sarebbe stato inutile. È un po’ così, tende ad esagerare, ma in fondo è un ragazzo buono (se non sei un avversario. Se sei un avversario e lo ami forse è il caso di andare a farsi dare un’occhiata). Ma è tutta la squadra ad essere così, brutti, sporchi e cattivi ma sotto sotto teneroni. Medel, Murillo, Miranda, Kondogbia e tutti gli altri: non preoccuparti, andranno di fioretto. Prima di scrivere, comunque, ho letto che il Napoli è arrivato a 17 risultati utili consecutivi: quante partite ci sono fino a fine stagione?

EUG Mi serve un caffè. Se lo faccio lo prendi? Comunque credo venticinque match, in campionato, ma lasciamo stare (e poi cos’avresti contro il buon Maggio? È un tipo senza misteri. Ok, ogni sei mesi gli scappa una bugia buona, un po’ come i cross). Notavo una cosa: Fiorentina, Juve, Roma; le grandi le avete passate. Anche il derby. E poi le coppe, le avete le coppe? La risposta è no, non le abbiamo le coppe. Ti dico: l’ultima Inter scudettata senza impegni di coppa sarebbe quella di Herrera (1962-63). Ma del resto, un’Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Non credi?

MAT Avvicinare la parola “bella” a questa Inter mi fa venire qualche prurito. Comunque questa è troppo facile: sai a quale coppa partecipava il Napoli entrambe le volte in cui ha vinto lo scudetto? Beh, ovviamente la Coppa Uefa, che tendo a continuare a chiamare così perché Europa League mi fa schifo. Facciamo così: un bel pareggino, magari 2-2 così non dicono più che segniamo soltanto un gol, allungate la striscia di risultati utili, magari doppietta di Insigne (fantacalcisticamente parlando mi servirebbe parecchio), poi voi continuate la vostra marcia trionfale verso il TERZO, noi ci accontentiamo anche della Champions League.

EUG Due cose, poi vado che il caffè sale. La prima: il nome Europa League fa schifo, siamo d’accordo. La seconda: in effetti un pareggio potrebbe andare bene ad entrambi, tutto sommato. Potremmo avere più paura di perdere che voglia di vincere, e alla fine una bella X ci sta. Senti, ti saluto. Vinca il migliore. Ciao eh. (Ma tu vir’ a chist’Il pareggio, il 2-2, il terzo posto. Guaglio’! Lunedì sera venite a Fuorigrotta, venite nella bolgia e vediamo un po’: 11 in campo, 60mila sugli spalti, carichi e affamati per un tifo da Balcani. Wow, in effetti sono così carico che mi sembra quasi di averle scritte queste cose, mica solo di averle pensate).  

MAT Ah, tocca a me chiudere? Bene. Intanto grazie, questa chiacchierata ha decisamente aiutato a smaltire la tensione. Napoli-Inter un big match, a inizio stagione non l’avrei assolutamente pronosticato, forse nemmeno tu, magari era solo una speranza. Vinca il migliore? Speriamo di no. Lo so, è una citazione di un milanista, ma ci sta bene sempre, anche perché poi Rocco è mio conterraneo. Comunque sia, sono sicuro sarà una bella sfida. (Appena rientro in Italia corro a giocarmi la casa sullo 0-1, gol di Melo, buona partita).

 A cura di Eugenio D’Alessio e Matteo Spaziante.

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