Controguida a Euro2016: tutto quello che gli altri non vi diranno8 min read

8 Giugno 2016 Uncategorized -

Controguida a Euro2016: tutto quello che gli altri non vi diranno8 min read

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Controguida Euro 2016

Ci siamo. Il 10 giugno, a Parigi, le nazionali di Francia e Romania daranno il via a Euro2016, quindicesima edizione dei Campionati Europei.

Per il torneo di casa (sua) Platini ha deciso che era arrivato il momento di stravolgere il formato. Si passa dal classico tabellone a 16 squadre, cui eravamo abituati sin da Inghilterra 1996, ad una competizione a 24 squadre, che ha permesso a squadroni di cui sentivate davvero la mancanza di raggiungere la qualificazione. Aumentano le partite, viene proposto il ripescaggio delle migliori quattro terze e vi potrete gustare un inedito e avvincente turno degli ottavi di finale. Il livello medio del calcio europeo si è abbassato alzato e come sapete non ci sono più le mezze stagioni non si può più parlare di squadre materasso, allora sarà divertimento matto durante molte delle partite di questi gironi:

A – Francia, Svizzera, Romania, Albania

B – Inghilterra, Galles, Russia, Slovacchia

C – Germania, Polonia, Ucraina, Irlanda del Nord

D – Spagna, Croazia, Turchia, Repubblica Ceca

E – Belgio, Italia, Irlanda, Svezia

F – Portogallo, Austria, Ungheria, Islanda

Applausometro alle stelle per l’Olanda, in effetti qualificarsi era dura.

Controguida a Euro2016: le favorite

Poche volte addetti ai lavori e bookmakers hanno ristretto il campo delle favorite con questa chiarezza. Quattro le grandi favorite: l’ISIS, i francesi padroni di casa, i tedeschi campioni del mondo, gli spagnoli campioni d’Europa uscenti e il giovane Belgio, prima europea nel ranking FIFA.

A queste, complice la strepitosa stagione di Henry Kane e Dele Alli, e dei taglialegna prestati al calcio di Ranieri, viene naturale aggiungere l’Inghilterra, allenata con sagacia da quello stratega di Hodgson. Di solito i nazionali inglesi arrivano stremati alle competizioni estive, quest’anno però gli squadroni della Premier si sono profusi in un impegno secondo solo a quello dei dipendenti del catasto, e c’è caso che i giocatori più quotati si presentino all’europeo freschi come roselline. Il percorso nelle qualificazioni è stato impressionante, con 10 vittorie su 10, quasi tutte firmate da Welbeck, che come premio potrà andare a importunare le tedesche a Rimini mentre tutti i maschioni perdono tempo a guardare gli europei.

La Francia viene vista come la prima pretendente al titolo. Sappiamo che i galletti tendono a non fallire gli appuntamenti casalinghi, come l’europeo del 1984 e il mondiale del 1998, e che possono contare su due giovani fenomeni per guidare attacco e centrocampo, Griezmann e Pogba. Il cast di supporto non è da meno, con instancabili portatori d’acqua come Kanté e Matuidi e giocatori dalla classe cristallina come Payet e Coman. E fin qui tutto bene, i problemi cominciano quando bisogna scegliere chi buttare in campo davanti a Lloris. Se parlassimo di una battuta di caccia al leone di montagna con fionda e richiamo per allodole, ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta tra i vari Umtiti, Mangala, Koscielny, Sagna, Digne e Rami, purtroppo per Deschamps però pare che si giocherà a pallone.

Della Germania sappiamo tutto. I tedeschi hanno trionfato agli ultimi mondiali brasiliani dopo una raffica di schiaffi un percorso di crescita continuo e graduale avviato nel 2006. La squadra non ha subito rivoluzioni e può contare su grandi campioni in ogni reparto, come Neuer, Rüdiger, Hummels, Khedira, Kroos, Ozil, Reus (anzi Reus no, meglio Mario della luce Gomez) e soprattutto Thomas Müller. Löw ha saggiamente deciso di completare la rosa con improbabili dodicenni e vecchi a fine carriera giocatori esperti come Schweinsteiger e Podolski. La qualità è tanta e il gioco espresso gradevole, a onor del vero però il percorso verso la qualificazione però non è stato ineccepibile, con sconfitte contro Polonia e Irlanda, e un ciclo di amichevoli che ha dato ben poche soddisfazioni. (Gara con l’Italia a parte, ma si sa, contro di noi devono accontentarsi delle amichevoli).

La Spagna arriva in Francia permettendosi il lusso di lasciare a casa i vari Juan Mata, Fernando Torres, Borja Valero, Callejón, Jesús Navas e soprattutto Diego Costa. A proposito del bomber del Chelsea, Del Bosque ha dichiarato che con Lucas Vázquez non al meglio non poteva permettersi un altro giocatore a mezzo servizio. Come lasciare in panca Messi perché giochi con l’attacco a una punta e hai già schierato Matri. La Spagna è forte soprattutto in difesa, Del Bosque ha a disposizione due dei migliori centrali in circolazione, Ramos e Piqué, ottimi terzini, e un centrocampo che sa tenere palla ad oltranza, impedendo agli altri di costruire troppe occasioni. Se a questo aggiungiamo che il centravanti probabilmente sarà nonno Aduriz, il consiglio è di scommettere l’1-0 su tutte le partite. Per tutti i tifosi avversari (se in molti seguiranno la mia dritta anche per i bookmakers) la speranza è che saponetta Casillas sia titolare indiscusso!

Il Belgio è sulla bocca di tutti, giustamente. Al momento del sorteggio dei gironi era al primo posto dell’affidabile ranking FIFA, e anche ora, nonostante il sorpasso subito da parte dell’Argentina, i belgi rimangono primi tra gli europei. La Nazionale di Wilmots ha già svolto le prove generali al Mondiale brasiliano, eliminata solo da una zampata del solito Higuaín ai quarti di finale, ed è pronta per stupire il continente. La rosa è la più completa e sulla carta non ha punti deboli. Courtouis è un portiere affidabile e Vermaelen, Vertonghen e Alderweireld in difesa rappresentano una sicurezza. Il talento distribuito tra attacco e centrocampo è esagerato, e questa potrebbe essere l’occasione giusta per la definitiva consacrazione di Hazard, dopo una stagione di merda tribolata. In teoria tutto bello, ma il gioco del Belgio è pessimo. Quando riesce a prendere presto il controllo delle operazioni finisce per dilagare, ma non capita di rado di vedere i rossi imbrigliati in partite di studio per cui sono mal disegnati, e su questi terreni raramente portano a casa il risultato. Dato che ci sono già riusciti in Brasile contro squadroni del calibro di Algeria, Russia, Corea del Sud e USA, e in queste qualificazioni contro Bosnia, Cipro e Israele, non ci sono ragioni per dubitare di loro.

Euro2016: le outsider

Dietro le prime cinque, forti, ma non imbattibili, c’è un nugolo di potenziali outsider, che dividerei in due categorie. Da una parte ci sono buone squadre, che dovranno per forza di cose basare le loro chance di vittoria su organizzazione tattica e condizione atletica.

Mi riferisco in primis all’Italia. Il ricambio generazionale atteso dal 2006 tarda ad arrivare, e i due giocatori che avrebbero potuto rimodellare la squadra, Verratti e Marchisio, vedranno le partite dal divano di casa. Conte sa benissimo che sarà impossibile puntare sulla qualità e proporrà all’Europa una squadra tutta corsa e attenzione tattica. Le nostre armi saranno la difesa, davvero forte, e il contropiede. Pellè avrà il compito di far salire la squadra e di fare da sponda per le nostre frecce, in particolare El Shaarawy, Insigne e Candreva. Possiamo fare bene, ma le insidie sono tante, e un’eliminazione precoce non sarebbe una sorpresa. Sono sufficienti poche parole per descrivere la nostra situazione: 10 Thiago Motta.

Altre due squadre di questo tipo sono la Croazia e l’Austria. La prima era nel nostro girone e si è distinta per i due pareggi con noi e per la svastica disegnata sul prato di Spalato. La seconda nel girone ha portato a casa nove vittorie e un pari all’esordio con la Svezia. In più può contare su Alaba, piedi straordinari e fisico eccezionale. Auguro al suo c.t. di non aver avuto impegni inderogabili con sue zie ricche durante le partite di Champions del Bayern. Vederlo nuovamente schierato con compiti difensivi sarebbe il miglior spot per il ripristino della violenza negli stadi.

La seconda categoria è quella su cui mi sono giocato la casa dalle cui fila secondo me uscirà la vincitrice, o almeno una finalista. Squadre medie, ma con un fenomeno. Da che mondo è mondo agli europei vincono cani e porci, quindi perché non dovrebbe essere l’anno della doppietta europea di Cristiano Ronaldo o di Bale, o del botto della Polonia di Lewandowski.

Le partite del Portogallo sono un rimedio naturale contro l’insonnia e il loro gioco è tutto meno che efficace, però difensivamente sono solidi, e davanti hanno Ronaldo. Il Galles raramente viene messo sotto e nel girone di qualificazione si è difeso alla grande, portando a casa addirittura 4 punti contro il Belgio. Molti giocatori si avvantaggeranno dell’effetto sorpresa, visto che nessuno li conosce, e le indicazioni dell’altrettanto sconosciuto mister sono chiare e funzionali, tutti dietro e passate la palla a Ramsey e Bale. Infine la Polonia, sottovalutatissima. Nel girone, per la prima volta nella loro storia, e quando scrivo prima volta sto considerando anche eventi come il torneo di subbuteo della lega anseatica o per stare sul leggero una decina di secoli di rivalità militare, hanno vinto contro i vicini di casa tedeschi. Come immaginerete i polacchi non sentono particolarmente questa rivalità e dunque i festeggiamenti sono durati solo alcuni mesi.

Rimangono altre tredici Nazionali, su cui non me la sento di sprecare più di due righe. Cito solo Islanda e Albania, delle quali sento parlare bene da tutti. In realtà sono scarsissime!

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Autoproclamatosi infallibile vate, ma al 50%, di tanto in tanto infastidisce il prossimo sul web sproloquiando di Milan o di pallone. Espertissimo anche in altri campi, nei quali il suo parere non viene richiesto.
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