Come investire in modo etico | Cosa sono gli investimenti sostenibili e responsabili?9 min read

21 Luglio 2021 Economia -

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Antropologa

Come investire in modo etico | Cosa sono gli investimenti sostenibili e responsabili?9 min read

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Dalla spesa ai vestiti e ai prodotti per la casa, è pratica sempre più diffusa quella di un consumo responsabile, che non ignori gli impatti sociali e ambientali dietro ai nostri acquisti. In pochi, tuttavia, dedicano la stessa cura alla gestione dei propri risparmi. Eppure, il concetto del “voto con il portafoglio”, secondo il quale attraverso i nostri acquisti possiamo indirizzare i mercati e la politica vale tanto più nel mondo degli investimenti, capace di muovere somme molto grandi e incidere in modo significativo sul Pianeta. Ma come investire in modo etico?

Vi siete mai chiesti che cosa finanziano i soldi che depositiamo in banca? Come afferma a Le Nius Arianna Lovera, Senior Programme Officer del Forum per la Finanza Sostenibile:

Il nostro denaro in banca non rimane fermo: ciascuno di noi, consapevolmente o meno, contribuisce a sostenere determinate attività. È quindi importante prendere consapevolezza ed esercitare il nostro potere di scelta, proprio come quando facciamo la spesa di tutti i giorni.

Possiamo scegliere di non investire il nostro denaro in attività inquinanti e in aziende che producono combustibili fossili, e dirigerlo, per esempio, verso attività sostenibili e attente agli impatti ambientali e sociali. Possiamo scegliere di non investire in aziende che si servono di paradisi fiscali, e sostenere invece imprese che rispettano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Si può scegliere quindi di avere un approccio etico e scegliere investimenti sostenibili. La finanza etica si prefigge di coniugare sul mercato sviluppo e crescita, mettendo al centro l’essere umano e il Pianeta in cui vive, prende in considerazione temi di sostenibilità ambientale e sociale, sviluppo sostenibile, miglioramento delle condizioni di vita o del lavoro e lo fa non prescindendo dal ritorno economico.

Ma come si può investire in modo etico? Ad esempio, investendo in fondi comuni etici. I fondi comuni sono degli strumenti di investimento, all’interno dei quali confluiscono i capitali di tanti piccoli e grandi risparmiatori. Queste somme sono raccolte da una società specializzata – la Società di Gestione del Risparmio (SGR) – che istituisce e gestisce il fondo.

cosa sono gli investimenti sostenibili e responsabili

Come investire in modo etico: gli investimenti sostenibili e responsabili

Non tutti i fondi di investimento sono uguali; perché gli investimenti siano sostenibili si possono seguire diverse strategie, secondo il Forum per la Finanza Sostenibile. Una di queste è l’esclusione: si individuano singoli emittenti, settori o paesi che devono essere esclusi da questo tipo di investimento perché non rispondono a determinati criteri.

Si possono così ad esempio escludere le aziende petrolifere e di armi, il settore del tabacco e le attività di test su animali. Le banche e i fondi possono anche selezionare gli investimenti sostenibili individuando emittenti e paesi tra gli aderenti a Convenzioni Internazionali in materia di diritti umani e tutela ambientale, come il Global Compact o i Principi per l’Investimento Responsabile (PRI) sostenuti dall’ONU.

La selezione può avvenire anche direttamente in base ai criteri ESG (ambientali, sociali e di buon governo). Etica Sgr, ad esempio, società di gestione del risparmio italiana che propone esclusivamente soluzioni sostenibili e responsabili, ha elaborato una metodologia proprietaria per selezionare i titoli che compongono il portafoglio dei fondi comuni. Sono ammessi soltanto gli emittenti che dimostrano di essere sostenibili da un punto di vista sociale, ambientale, di buon governo e finanziario.

Altrettanto importante in questo ambito la strategia dell’engagement, che consiste in pratiche di dialogo ed esercizio di voto, attraverso cui le società di gestione del risparmio esercitano pressioni affinché le imprese mantengano un profilo di responsabilità sociale.

Come spiega a Le Nius Barbara Petracci, professoressa di finanza sostenibile all’Università di Bologna, “queste sono anche chiamate politiche di azionariato attivo in quanto implementate da investitori che intendono influenzare le politiche delle imprese attraverso il dialogo diretto con l’alta direzione. Tali soggetti conferiscono maggior valore al proprio possesso di azioni, che non si risolve nel semplice incasso di dividendi, ma anche nella possibilità di ottenere dall’impresa il comportamento desiderato”.

Ci sono poi altre strategie indicate dal Forum europeo per gli investimenti sostenibili e responsabili (Eurosif) per investire in modo responsabile, come il rispetto di norme e standard internazionali, gli investimenti tematici in portafogli che comprendono società e settori legati alla sostenibilità (ad esempio efficienza energetica, contrasto al cambiamento climatico, difesa dei diritti dei lavoratori) e l’impact investing (gli investimenti in imprese sociali, social housing o in istituti di microcredito).

Come cambiano gli investimenti sostenibili e responsabili

Ad inizio novecento la finanza era etica, nel senso che gli investimenti erano guidati da principi extra finanziari.

Afferma Arianna Lovera del Forum per la Finanza Sostenibile. “La strategia dominante era quella dell’esclusione, che consiste nel non investire nei settori considerati controversi: durante il proibizionismo americano, ad esempio, non si investiva nell’industria degli alcolici”. Si possono poi escludere gli investimenti in armi, pornografia o nel gioco d’azzardo.

Oggi la finanza etica è andata oltre e non è più legata soltanto all’approccio di esclusione. Può infatti abbracciare tutte le strategie di investimento sostenibile e responsabile (SRI – Sustainable and Responsible Investment), in considerazione della necessità imposta dalla crisi climatica, sociale e economica.

Come sostiene la professoressa Petracci, “la crisi finanziaria del 2008 ha reso l’opinione pubblica più consapevole del ruolo fondamentale della finanza e dei problemi che un suo abuso può generare. D’altra parte, la crisi climatica ha diffuso la consapevolezza che le conseguenze del riscaldamento globale potrebbero portare a una nuova forma di rischio finanziario sistemico. Infine, la pandemia ha rivelato che anche il fattore sociale, trascurato fino a febbraio 2020, deve giocare un ruolo nelle strategie di investimento e ha esplicitato che ogni stato è chiamato a perseguire strategie condivise per vincere le sfide più significative”.

Con l’Accordo di Parigi nel 2015, la rilevanza dei fattori ESG è cresciuta anche a livello istituzionale. Il rischio che si abbatte sull’intero sistema finanziario a causa dei cambiamenti climatici è ancora più evidente nel settore delle assicurazioni, direttamente influenzato dalle crescenti probabilità di fenomeni estremi e disastri naturali.

Come precisa Lovera, “un mondo con un innalzamento delle temperature medie oltre i due gradi potrebbe essere non assicurabile, cioè con un rischio talmente alto da richiedere premi eccessivi. Per questo nel settore assicurativo c’è forte interesse nella lotta ai cambiamenti climatici”. La questione ambientale è dunque prepotentemente entrata tra i fattori da considerare per valutare come investire in modo etico.

Gli investimenti SRI sono convenienti

Gli investimenti SRI non sono solo auspicabili: molte ricerche mostrano ormai che hanno performance migliori di quelli tradizionali. Nel medio e lungo periodo, le aziende che adottano pratiche ambientali e sociali gestiscono meglio i rischi, mostrando anche una maggiore resilienza nei periodi di crisi economica.

La crescita degli investimenti sostenibili e responsabili è esplosa negli ultimi anni, e nel 2020 in particolare. A livello europeo, i dati dell’ente di ricerca Morningstar mostrano che il patrimonio dei fondi sostenibili nel 2020 è cresciuto del 51,8% rispetto al 2019.

L’esplosione del settore in Italia riguarda soprattutto gli ultimi quattro anni, duranti i quali il numero di fondi SRI è passato da 81 a 516, con un patrimonio decuplicato dal 2017, che è giunto a 80,83 miliardi di euro nel 2020.

investimenti sri

“L’approccio socialmente responsabile permette di approfondire meglio il profilo di rischio dell’emittente di cui si acquistano i titoli”, aggiunge la professoressa Petracci. “In particolare, il cosiddetto rating ESG permette di valutare elementi di rischio alternativi a quelli esaminati dall’analisi finanziaria, concentrandosi su aspetti intangibili e ampliando la gamma di informazioni disponibili a supporto della selezione degli investimenti finali”.

Come investire in modo etico: la normativa europea e italiana

“La legislazione europea in materia di finanza sostenibile è tra le più avanzate a livello mondiale”, sostiene Lovera. La più recente novità è costituita dal Sustainable finance disclosure regulation (Sfdr), entrato in vigore il 10 marzo 2021. Il nuovo regolamento ha l’obiettivo di rendere il profilo di sostenibilità dei fondi più comparabile e comprensibile per gli investitori, attraverso una classificazione dei prodotti finanziari che valuti i loro impatti ambientali, sociali e di governance (ESG). Esso prevede infatti l’introduzione di una tassonomia, finalizzata a categorizzare gli investimenti attraverso la lente della sostenibilità.

A detta di Petracci, “la Sfdr può essere considerato uno strumento capace di arginare almeno in parte il fenomeno del greenwashing ossia la tendenza dei gestori di basare le loro strategie di investimento più su fattori di marketing che su fattori di sostenibilità”.

“Dal nostro punto di vista privilegiato mi sento di dire che negli ultimi anni l’investimento sostenibile sia diventato il tema mainstream del risparmio gestito. La crescita dell’SRI e la sua complessità però può anche avere degli svantaggi. Confondere l’investitore finale o aprire il mercato a operatori che scelgono di proporre prodotti sostenibili per “moda”, non per convinzione ma in modo opportunistico. In un mercato di questo tipo per noi promuovere l’approccio etico alla finanza è la mission e non una moda del momento” spiega Luca Mattiazzi, Direttore Generale di Etica Sgr.

E aggiunge: “Riteniamo che la normativa europea vada nella direzione che abbiamo sempre auspicato, purché si tratti – come detto – di un punto di inizio e non di arrivo. Il nostro DNA ci impone di riconoscere che ci sono margini di miglioramento, soprattutto in termini di maggiore coerenza, trasparenza e partecipazione. Per esempio, la normativa si concentra soprattutto sui singoli strumenti finanziari più che sulla coerenza a livello di legal entity. Ciò significa che possono esserci realtà che propongono prodotti green accanto a prodotti che seguono logiche molto distanti”.

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Photo by Daniel Öberg on Unsplash

Come accedere agli investimenti sostenibili e responsabili

Nonostante una legislazione avanzata e una forte crescita dei numeri nel settore, in Italia la conoscenza degli investimenti sostenibili e responsabili è ancora piuttosto bassa, forse a causa della scarsa educazione finanziaria nel nostro paese.

L’ultimo rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane rivela che meno del 30% degli intervistati conosce gli investimenti SRI. E un’altra ricerca mette in luce che il livello di conoscenza di questi investimenti è direttamente proporzionale all’entità del proprio patrimonio finanziario.

Tuttavia, afferma Arianna Lovera, “tutti hanno una vita finanziaria se hanno un conto in banca. In Italia c’è un’alta propensione al risparmio ma una bassa consapevolezza del fatto che questo non rimane fermo, ma viene investito generando sempre degli effetti. È possibile contribuire ad attività dannose per l’ambiente e per le persone o viceversa positive: tutti contribuiamo, che lo vogliamo o no”.

A chi, partendo da zero, volesse informarsi e investire in fondi di finanza etica e sostenibile, Lovera consiglia di partire dai riferimenti che si conoscono già: “La cosa più semplice è rivolgersi alla propria banca e chiedere consulenza, approfondire, informarsi”.

Se oggi ci preoccupiamo della provenienza e degli impatti sociali e ambientali dei nostri consumi, è ora di fare un ulteriore passo, rendendoci conto che il “voto con il portafoglio” avviene anche decidendo che cosa finanziare con i nostri risparmi.

Questo articolo nasce in collaborazione con Etica Sgr, dal 2000 l’unica società di gestione del risparmio italiana che propone esclusivamente soluzioni SRI (dall’inglese Sustainable and Responsible Investment). Le soluzioni di investimento sostenibile e responsabile di Etica Sgr, si pongono l’obiettivo di creare opportunità di rendimento in un’ottica di medio-lungo periodo, puntando all’economia reale e premiando imprese e Stati che mettono in pratica azioni virtuose in materia ambientale, sociale e di governance (ESG).

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Antropologa, si interroga su come la società occidentale possa cambiare il rapporto annichilente che intrattiene con la Terra e gli altri animali. Scrive di questi temi ed è convinta che le scienze sociali dovrebbero dare di più alla divulgazione. marianna@lenius.it
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