Come accogliere i migranti e rilanciare un paese: il modello Riace9 min read
Reading Time: 7 minutesCome accogliere i migranti: lo Sprar
Lo Sprar è il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati dello stato italiano. È costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali garantiscono interventi di accoglienza integrata che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Il Sistema di protezione è caratterizzato dalla partecipazione volontaria degli enti locali alla rete dei progetti di accoglienza e dall’attivazione di politiche sinergiche sul territorio con i soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi.
I progetti di accoglienza, presentati sulla scorta di appositi bandi, sono sottoposti all’esame di una Commissione di valutazione composta da rappresentanti del Ministero dell’Interno, dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e dell’Upi (Unione delle Province d’Italia). Compongono, inoltre, la Commissione un rappresentante dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) e un rappresentante delle Regioni.
Il Ministero dell’Interno fornisce le linee guida, dove sono specificati i criteri e le modalità di presentazione delle domande per l’accesso degli enti locali fino alla ripartizione annuale del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
Come accogliere i migranti: i centri di accoglienza
Le strutture di accoglienza si dividono in: centri di primo soccorso e accoglienza (Cpsa), centri di accoglienza (Cda), centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) e centri di identificazione ed espulsione (Cie).
I Centri di primo soccorso e accoglienza (Cpsa) ospitano gli stranieri al momento del loro arrivo in Italia. In questi centri i migranti ricevono le prime cure mediche necessarie, vengono fotosegnalati, possono richiedere la protezione internazionale. Successivamente, a seconda della loro condizione, vengono trasferiti nelle altre tipologie di centri.
I Centri di accoglienza (Cda) garantiscono prima accoglienza allo straniero rintracciato sul territorio nazionale per il tempo necessario alla sua identificazione e all’accertamento sulla regolarità della sua permanenza in Italia.
I Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) ospitano gli stranieri irregolari che richiedono la protezione internazionale per l’identificazione e l’avvio delle procedure relative alla protezione internazionale.
I Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) sono immaginati al fine di sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, nel caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. Tali strutture sono individuate dalle prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici, in accordo con l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata. La permanenza dovrebbe essere limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento del richiedente nelle strutture di seconda accoglienza.
I Centri di identificazione ed espulsione (Cie) non sono invece strutture di accoglienza, ma luoghi da cui le persone non possono uscire liberamente. I Cie sono istituiti per evitare la dispersione sul territorio di chi è in via di espulsione e consentire l’esecuzione del relativo provvedimento da parte delle forze dell’ordine. Il tempo di permanenza è di 18 mesi al massimo.