Cinque consigli di letteratura pruriginosa3 min read

11 Settembre 2014 Cultura -

Cinque consigli di letteratura pruriginosa3 min read

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(di cui non parlare con le zie del club del libro, a meno che non siano delle vecchie maitresse)

Cinque consigli di letteratura pruriginosa
@Etienne

[quote align=”center” color=”#999999″]Gli adolescenti di dieci o quindici anni fa avevano palpitato con 3MSC (mi rifiuto di scriverlo per esteso, ma sappiate che si riferisce al best seller di Moccia). Ora, fra tutti i libri scritti e pubblicati nel mondo – e non devono essere pochini – vi proponiamo una selezione di 5 volumi che potranno esser tenuti in bella mostra sul tavolo mentre prendete un caffè in pubblico o sul comodino di una camera da letto.[/quote]

[quote align=”center” color=”#999999″]Non ci si dovrà vergognare di leggerli o averli letti perché: in primis non ci si dovrebbe vergognare di leggere in generale (a meno che non siate assidui frequentatori degli stadi di calcio, lì potrebbero guardarvi male se andate oltre la lettura di uno striscione). Secundus, oltre ad avere un contenuto di interesse universale sono anche ben scritti. Tertius, perché avreste un’ottima giustificazione al calare delle vostre diottrie: “Leggo molto…”.[/quote]

Cinque consigli di letteratura pruriginosa

Opus pistorum, Henry Miller, Feltrinelli, 1984
Scritto su commissione dall’autore per un amico libraio nel 1941, questo libretto fa apparire i suoi Tropici dei breviari per monache di clausura. Pluricensurato all’uscita, fu pubblicato solo nel 1983, postumo. Il rigor mortis letterario riesce ancora a scandalizzare.

Lolita, Vladimir Nabokov, Adelphi, 1996
Uno dei più scabrosi libri mai pubblicati. Censurato, ostracizzato, criticato, questo capolavoro della letteratura ha rischiato di non giungere a noi. Certo, ci sarebbe stato più spazio sugli scaffali per il nuovo libro di Fabio Volo, ma ce ne faremo una ragione. In Lolita c’è il senso dei rapporti umani, l’estensione della lotta (volendo parafrasare un francese contemporaneo) tra le pulsioni di dominio e dominazione in un conflitto tra le posizioni di forza di due individui. Alcuni potrebbero ridurlo alla storia di un uomo sul viale del tramonto che vuole sdraiare una ragazzina, ma c’è molto di più. È erotico per quanto è ben scritto.

Tavola analitica del cornificio, Charles Fourier, ES, 2005
Libretto utile a comprendere la propria collocazione nel mondo. Se i testi di biologia possono classificarci in base alle specie animali, quelli filosofici in categorie esistenziali e quelli religiosi in cataloghi di peccatori, questo ci dice a quale tipologia di cornuto apparteniamo. Partendo dall’assunto, tanto banale quanto vero, che tutti tradiscono, quale definizione si può dare del cornificato? Il libro risponde con una varietà che soddisferà ogni palato. Da non leggere in coppia, sarebbe insopportabile il sottofondo di: “No! Io mai! Vale solo per gli altri…”.

The surrender, Toni Bentley, Lain–Fazi, 2005
Libro poco conosciuto e solitamente relegato nelle librerie in scaffali ad altezza di stinco, se lo trovate, è un’ode al più turpe dei rapporti sessuali. Non l’incesto, né la zoofilia, né tanto meno la monogamia o il sacrosanto rapporto confessore-confessato. È il vademecum per scegliere il partner e prepararsi psicologicamente al contronatura rapporto anale. Scritto niente di meno che da una donna (sì, avete letto bene), ci guida nella scoperta di come ci si possa aprire all’altro in senso fisico ed esistenziale. È il cammino di una donna consapevole del proprio corpo e della sua posizione nel mondo, che non teme di mostrarsi vulnerabile nei suoi desideri, anche i meno sbandierabili in manifestazioni femministe.

Erotic +, AA.VV., 80144ed., 2014
Raccolta di racconti erotici scritti da nove donne che mostrano come il gentil sesso ha gli stessi desideri del suo antagonista neanderthaliano. Nove racconti che spaziano tra l’erotico e il pruriginoso, tra il desiderio di sottomissione e quello di dominazione. Un coro di voci sensuali che cantano la conquista di poter dire ad alta voce e senza abbassare la testa: “Voglio il ca…cciavite! e lo tengo per il manico!”.

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Nato lo scorso secolo, da 30 anni specula sui grandi temi dell’umanità: Dio, la velocità della mano sul claxon allo scattare del verde, gli abbinamenti scarpe-cintura. Dopo un dottorato di ricerca in filosofia ora lavora. Sì, fa quello che state pensando. Proprio quel mestiere. Intanto si è appassionato ai documentari sulla riproduzione degli animali. Si vanta di non avere verità, solo qualche opinione, come questa.
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