Ciambella vaniglia e cioccolato vegana3 min read

9 Gennaio 2014 Cucina -

Ciambella vaniglia e cioccolato vegana3 min read

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La ricetta che segue ha il grande fascino della versatilità. Una volta afferrate le proporzioni, infatti, si può tranquillamente scegliere di fare unicamente l’impasto della ciambella vegana alla vaniglia o al cioccolato o usare uno stampo diverso.
È decisamente buona e non desterebbe sospetti neppure in Nonna Papera: non si direbbe che sia senza burro, senza latte e senza uova. Certo, c’è un bidone di zucchero di canna…

Meglio ancora, la vostra amica (che in realtà è una piaga competitiva tipo Jackie Kennedy e Nellie Oleson fuse in un unico mostro che si fa chiamare Deva Shanti, tradotto “Sono meglio io”) non potrà mai asserire: “Gnam, la faccio anche io questa ma più buona e senza burro, con avocado e ghiaia nepalese”. E se dovesse chiedere la ricetta dategliela sbagliata.

Non vi mentirò, la preparazione richiede un pochino di tempo e impegno, circa 40 minuti di preparazione più quelli della cottura.

@Francesca Ghedini
@Francesca Ghedini

Parte al cacao

  • 50 g olio di germe di mais biologico spremuto senza solventi
  • 180 g zucchero di canna. Evitate il muscovado, quello scuro, cambierebbe il gusto della torta e in generale lo trovo poco adatto per i dolci da forno.
  • 180 g farina 0
  • 50 g cacao
  • 1 pizzico di sale
  • 1/2 bicchiere di latte di soya + latte di riso. Suggerisco 50 e 50.
  • ½ bustina lievito vanigliato naturale

NB: potete aggiungere latte anche in base al vostro gusto e fino a ¾ di bicchiere

Parte alla vaniglia

  • 50 g olio di germe di mais biologico spremuto senza solventi
  • 110 g zucchero di canna (vale come sopra)
  • 180 g farina 0
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico vaniglia in polvere. Vi prego la vanillina no, e manco lo sciroppo. La vaniglia per me è sacra, pertanto non temo di suggerirvi l’acquisto di quella in polvere venduta in piccoli barattolini di vetro dal costo pari a quello di un abbonamento a Ciak. E’ un investimento che consiglio caldamente: ne basta poca e noterete immediatamente la differenza.
  • scorza di limone grattugiata a piacere
  • 1/2 bicchiere di latte di riso
  • ½ bustina di lievito vanigliato naturale

NB: come per l’altro impasto, potete aggiungerne di più e, se è di vostro gusto, anche un cucchiaio di Cointreau o Brandy.

Procedimento

Preriscaldate il forno a 180°. In realtà, se avete un forno come il mio particolarmente preciso, vi consiglio di scaldarlo a 175°. Quando la torta lieviterà e avrà raggiunto la massima altezza (dopo circa 25 /30 minuti), alzatelo a 185°. In questo modo dovreste riuscire a evitare che la torta si sgonfi a fine cottura.
Se invece avete un forno come quello di mia madre che di poco differisce da quello rinvenuto nelle grotte di Lascaux, mi rimetto alla vostra esperienza: conosci te stesso, ma soprattutto conosci il tuo forno.
Ungete e infarinate uno stampo medio per ciambella possibilmente con cerniera.
Mescolate la farina setacciata (per l’impasto al cacao setacciate insieme farina e cacao) e lo zucchero (per l’impasto alla vaniglia aggiungete anche la polvere di vaniglia e la scorza)

Emulsionate l’olio e il latte e aggiungeteli agli ingredienti secchi. Lasciate da parte due cucchiai circa di latte.
Mescolate con movimenti ampi e veloci dal basso verso l’alto in modo da far entrare aria nel composto.
In ultimo, aggiungete il lievito aiutandovi con il poco latte precedentemente avanzato. Gli impasti dovranno avere una consistenza soda e cremosa.

@Francesc Ghedini
@Francesca Ghedini

Versate nella tortiera un impasto e poi l’altro subito sopra. Per ottenere l’effetto marmorizzato, a intervalli regolari immergete una forchetta fino al fondo della teglia e sollevatela con un movimento circolare in modo da portare l’impasto sottostante in superficie. Non esagerate o gli impasti si mescoleranno fin troppo e perderete il piacevole contrasto.

Infornate a 180°, forno statico per circa 40/50 minuti fino a che i bordi non si staccheranno dalla tortiera. Consiglio la prova dello stecchino.

Guarnite a piacere, mi fido di voi. Più che altro perché sono una fan dell’impiattamento rustico.

Servite tronfi.

 

Foto in Copertina |  Salim Virji

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Scenografa, attrezzista e costumista laureata all' Accademia a Brera, al momento responsabile di segreteria scientifica storia lunga, non chiedete, è prolissa. Approdata al veganesimo per solidarietà verso la mamma intollerante alle proteine animali, ha imparato quanto più possibile. Cacciata con disonore dai ranghi del VVF (Vegani Veramente Forsennati) poiché beccata a papparsi un Kebab. Non è riuscita a limitarsi ma conserva le ricette migliori degli anni vegan.
4 Commenti
  1. Luca Bertieri

    Sembra buonissima e...la ghiaia nepalese aggiunge sempre quel non so che. Bellissima del dialogo momento in cui la "santona" vegana illuminata di turno.

  2. Cantù Daniela

    Veramente invitante! Sembra ottima, molto soffice e leggera!!!

  3. Gufulularia

    Arcignam! specie per chi ha un'intolleranza, per esempio alle uova, e non può mai approfittare delle torte altrui.

  4. Francesca Ghedini

    Gufulularia mi spiace un sacco, che scarogna. Anche una mia cara amica ha la stessa intolleranza. Se ti fa piacere a breve pubblicherò anche la ricetta della sua torta di compleanno, lei ha gradito!

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