I ciaci: crêpes super facili con farina di castagne2 min read

9 Dicembre 2013 Cucina -

I ciaci: crêpes super facili con farina di castagne2 min read

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[divider scroll_text=”Lifestyle: cucina e tradizione locale”]

A Zocca (Mo) al Museo del Castagno abbiamo provato diversi piatti a base di castagne e come vi avevo accennato in quel post qualche ricetta volevo condividerla con voi. Questa, per esempio, mi ha colpito per semplicità di preparazione e versatilità: i ciaci (o ciacci) di castagne. Si tratta di una ricetta conosciuta un po’ in tutta Italia con diversi nomi. In Toscana si chiamano necci di castagne, in Emilia ciacci o ciaci di castagne. Fondamentalmente si tratta della stessa cosa, una crepes semplicissima da preparare.

@luca.sartoni
@luca.sartoni

Nella tradizione emiliana, i ciaci o ciacci di farina di castagne sono cucinati nelle cotte, ossia due piastre in ferro, del diametro di 28-30 cm, riscaldate sul focolare o sul fornello e solitamente unte con cotenna di prosciutto, prodotto tipico locale. 
Una volta raggiunta la temperatura, l’impasto viene versato su una cotta e poi chiuso tra le due, rigirandole più volte durante la cottura perché questa sia omogenea. La piastra ricorda un po’ quella per la cottura dei waffles ma senza la tipica griglia che da poi la forma che conosciamo.

Semplicissimi da fare i ciaci di farina di castagne posso essere farciti sia con ingredienti salati sia con quelli dolci e cotti in una normale padella antiaderente usata per le crêpes.

ciaci di castagne o necci

Foto di Sara Varlani in Flickr

Ricetta per fare i ciaci di castagne

Preparazione :

  • farina di castagne
  • acqua
  • burro per ungere leggermente la padella

Procedimento

1. Setacciate la farina di castagne in una terrina.
2. Aggiungete dell’acqua fino ad ottenere un liquido viscoso e simile a quello della preparazione per le crêpes. 
Ungete con burro (o cotenna di prosciutto se volete rimanere nella tradizione) una padella antiaderente riscaldata e versate un mestolino di pastella. Fate aderire alla superficie del tegame.
3. Come per un’omelette, una volta dorato un lato, girate il ciacio fino ad ultimare la cottura.
Servite caldo, farcito nella due versioni possibili: salata o in quella dolce.

Consiglio di provare la versione salata con un pizzico di sale all’impasto e con:

  • salumi, formaggi freschi e morbidi, ricotta, pesto di lardo.

Mentre per la versione dolce, senza sale ne zucchero nell’impasto, la farcitura suggerita è quella di:

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Di professione curiosa e istigatrice tale; di aspirazione narratrice; di indole sognatrice; impegnata in condivisione e comunicazione. Appena posso, viaggiatrice. Laureata in economia dello sviluppo internazionale, senza necessità di collegamento tra il titolo di studio e ciò che svolgo. Seguo la mia strada e mi piace incontrarne tante altre, diverse. A volte mi faccio domande; per fortuna, non ho tutte le risposte.
2 Commenti
  1. Franco

    Mi viene già voglia di provarli!

    • Silvia Zanetti

      Bene! Poi facci sapere Franco ;-) Io sto pensando a una "rivisitazione" per il pranzo di Natale... Antipasto o dessert? ...chissà! :-D

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