Chi è Sergio Mattarella4 min read

6 Febbraio 2015 Politica Politica interna -

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Chi è Sergio Mattarella
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Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica. Fino a poco tempo fa, il popolo italiano lo ha conosciuto principalmente per il suo nome dato alla legge elettorale Mattarellum, ma il nuovo Capo dello Stato ha vissuto in prima persona molte vicende che hanno caratterizzato sia la Prima che la Seconda Repubblica.

Chi è Sergio Mattarella

Se guardiamo anche la sua storia familiare, possiamo addirittura azzardare che quel bambino nato a Palermo il 23 luglio del 1941 fosse in qualche modo un predestinato.

Suo padre, Bernardo, viene eletto nel 1946 come membro dell’Assemblea Costituente per la nostra carta costituzionale. Mattarella padre è anche uno dei fondatori della Democrazia Cristiana, partito all’interno del quale militeranno sia il figlio Piersanti che lo stesso Sergio. Vi sono però delle ombre attorno alla sua figura: i suoi presunti rapporti con esponenti mafiosi interessati a mantenere un certo controllo sulle istituzioni hanno macchiato non solo la sua figura politica, ma in alcuni casi hanno portato dei dubbi anche sull’integrità morale dei due figli. Dubbi in parte sciolti solo dopo gli eventi tragici del 1980.

Nove anni dopo la morte del padre avvenuta a causa di un malore mentre era alla Camera dei Deputati, la famiglia Mattarella subisce un altro grave lutto: il fratello maggiore Piersanti cade vittima di un attentato mafioso e muore fra le braccia del fratello Sergio accorso a prestare i primi soccorsi. Piersanti Mattarella nel 1980 era Presidente della Regione Sicilia e stava avviando una serie di riforme istituzionali che avrebbero cambiato le regole per l’assegnazione degli appalti pubblici. A causa di questa iniziativa e del perpetuo contrasto con gli interessi mafiosi, i boss di Cosa Nostra avevano commissionato il suo assassinio.

La morte del fratello è stata la spinta decisiva che ha mosso l’azione politica di Sergio Mattarella. Entra per la prima volta in Parlamento nel 1983 seguendo la corrente interna alla DC di Aldo Moro. Comincia con il Governo De Mita i suoi incarichi ministeriali come Ministro dei rapporti con il Parlamento, proseguito nel successivo Governo Goria. A seguire viene nominato Ministro dell’istruzione nel Governo Andreotti VI e nel 1998 diventa vicepresidente nel Governo D’Alema I. Conclude la sua carriera ministeriale nel successivo Governo Amato come Ministro della Difesa.

Nella sua attività politica è stato un membro attivo e di spicco della Democrazia Cristiana, per poi promuovere la nascita del Partito Popolare, nato dalla devastazione portata da Tangentopoli all’interno della DC. Dopo la rottura con il collega Buttiglione, colpevole di aver presentato il partito come alleato di Forza Italia senza il consenso degli altri dirigenti, abbraccia il progetto dell’Ulivo e si candida con la formazione guidata da Romano Prodi nel 1996. Fallito il progetto del polo centrista, decide di fondare con altri un nuovo partito che si presenterà alle elezioni del 2001 con il simbolo della Margherita. Dopo essere stato eletto alla Camera con la nuova formazione, continuerà la sua attività parlamentare fino al 2008, con la caduta dell’allora Governo Prodi.

Nel 2011 viene eletto dal Parlamento in seduta comune come giudice della Corte Costituzionale. L’ironia della sorte ha voluto che proprio la Corte con al suo interno Mattarella si pronunciasse sull’illegittimità del Porcellum, la legge elettorale che ha sostituito quella ideata dal giurista nel lontano 1993.

La carriera istituzionale di Matterella non è stata caratterizzata da grossi scandali. L’unico procedimento penale a suo carico fu mosso per una presunta tangente in buoni benzina recapitatagli da un imprenditore di Agrigento, sospetto intermediario mafioso. Dopo anni di processo, ha ottenuto l’assoluzione poiché secondo il giudice “il fatto non sussiste”. È giusto citare anche le polemiche riguardanti le sue affermazioni da Ministro della Difesa riguardo l’utilizzo di munizioni ad uranio impoverito durante la guerra in Bosnia: in molti sostengono che l’allora Ministro abbia mentito sull’uso palese di tali proiettili da parte della Nato durante il conflitto, ma i verbali dell’interrogazione parlamentare di allora smentiscono tali accuse. L’unico dubbio mai del tutto chiarito rimane quello sulla possibile correlazione fra l’uso di queste dotazioni ed il successivo insorgere di tumori negli ex-soldati italiani impegnati in quelle zone.

Tornando ai fatti di oggi, Berlusconi ha palesato la sua contrarietà alla candidatura di Mattarella e tutt’ora non sembra soddisfatto della sua elezione. Ai tempi della tanto contestata legge Mammì sulla liberalizzazione delle frequenze televisive, Mattarella lasciò il dicastero dell’istruzione unendosi alla protesta di altri ministri dimissionari. Si contestava il palese favoritismo operato nei confronti delle televisioni del Cavaliere, libere di poter occupare le frequenze che fino a quel momento venivano sfruttate in maniera abusiva a scapito delle reti locali. Qualche tempo dopo, il loro rapporto a distanza si inasprì ancora di più quando Mattarella definì “un incubo irrazionale” l’adesione di Forza Italia al Partito Popolare Europeo, formazione europea in cui la DC ha sempre trovato la sua rappresentazione continentale.

Con queste premesse il lavoro di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica parte in salita. Da Forza Italia continuano insistenti le voci secondo cui il Patto del Nazareno è rotto ed è improbabile che il neo Capo dello Stato svolgerà un ruolo di pacificatore fra Renzi e Berlusconi. Nel suo discorso di insediamento ha garantito il suo impegno nell’essere un arbitro giusto, ma ha anche chiesto a tutti i giocatori di “giocare pulito”. Vedremo come i partiti accoglieranno il suo monito.

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
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