Chi è Federica Mogherini, la super ministra di Renzi3 min read

3 Settembre 2014 Politica Politica interna -

Chi è Federica Mogherini, la super ministra di Renzi3 min read

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chi è federica mogheriniCominciamo col dire che la nomina di Federica Mogherini ad Alto rappresentante per la politica estera della UE (carica più volte agognata ma mai conquistata da Massimo D’Alema) è, per l’Italia, una buona notizia. Matteo Renzi sembra aver giocato bene la sua prima partita importante sullo scacchiere internazionale, dopo averne disertate un po’ troppe negli ultimi tempi.

I detrattori rimproverano alla neo lady Pesc la giovane età e una carriera svolta esclusivamente all’interno delle stanze del partitone Pds-Ds-PD. A ben vedere però quelle che sono considerate le principali pecche del suo curriculum potrebbero rivelarsi i principali punti di forza di Mogherini. La giovane età le conferisce infatti quell’aurea da rottamatrice che la inserisce a pieno titolo fra i quarantenni protagonisti del successo dell’epopea renziana.

Chi è Federica Mogherini

L’essere stata responsabile esteri della Sinistra Giovanile, dei Ds e infine del PD, in anni certo non facili fra interventi Nato nei Balcani, Maastricht, Iraq e Afghanistan, al contrario, ci riporta a quei tempi in cui i partiti formavano al loro interno i propri specialisti, le risorse migliori da spendere poi nelle attività di governo. Una propensione che sembrava dimenticata nell’epoca dei tecnici e dei nomi ad effetto (Baricco, Strada, Rosso, Farinetti), ma che rincuora i pochi ancora affezionati alla forma partito novecentesca.

La vicinanza con gli USA di Obama e la conoscenza del mondo arabo (si è laureata, in tempi non sospetti, alla Sapienza con una tesi sul rapporto fra religione e politica nell’Islam) sembrano infine farne la donna giusta al posto giusto nel momento in cui l’Europa si trova ancora una volta fra l’incudine statunitense e il martello del terrorismo di matrice islamica riorganizzatosi sotto le insegne dell’Isis.

Quello che si può semmai rimproverare alla Mogherini è di aver condotto, nei sei mesi da ministro degli esteri, una politica un po’ troppo tiepida rispetto alla recrudescenza del conflitto israelo-palestinese e alla questione ucraina. Nel primo caso pesano forse su Federica le sue simpatie per la causa dell’Olp e quelle foto che la ritraggono, giovane dirigente dell’allora filopalestinese Pds, accanto a Yasser Arafat. All’interno del PD Renziano, concentrato sulla politica interna e attento a conservare quel 40% conquistato alle Europee, quella posizione sarà stata considerata se non controproducente quanto meno poco utile alla causa.

Riguardo alla situazione Ucraina pare che la ministra sia considerata, a dispetto della disponibilità ad infliggere sanzioni nei confronti di Putin, troppo filorussa, o quantomeno poco filoucraina, motivo per il quale la sua candidatura è stata a lungo ostacolata dai rappresentanti dei governi ad est dell’Elba (pare che la sua nomina sia costata quella del polacco Tusk alla presidenza dell’Unione).

Il vero banco di prova del nuovo Alto Commissario, in ogni caso, su queste come sulle altre questioni che la impegneranno nei prossimi anni (sempre che il “governo” Juncker venga confermato dal voto dell’aula) sarà costituito dalla sua capacità di costruire, per la prima volta nella storia, una vera politica estera europea, che sappia sganciarsi dal famigerato metodo intergovernativo che sottrae e ha sottratto capacità di iniziativa politica alla sua carica continuando a relegarla al ruolo di tramite fra i governi nazionali ed il resto del mondo.

Se dimostrerà questo coraggio il suo sforzo potrebbe contribuire a creare quell’altra Europa che ormai in tanti auspicano, di certo né il suo big sponsor Matteo Renzi né i suoi omologhi europei si auspicano che possa riuscire nell’impresa.

Immagine| The Guardian

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Quest'anno ho fatto il blogger, il copywriter, il cameriere, l'indoratore, il web designer, il dottorando in storia, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrei fare l'astronauta, il rapinatore, il cardiochirurgo, l'apicoltore, il ballerino e il giocatore di poker prof.
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