Carnevale di Scampia: una storia Felice4 min read

7 Marzo 2014 Società -

Carnevale di Scampia: una storia Felice4 min read

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Carnevale di Scampia
@napolike.it

Aggiornamento: il corteo del carnevale di Scampia 2015 sarà Domenica 15 febbraio.

A Scampia, periferia nord di Napoli, le strade, i palazzi, i marciapiedi sono estremamente condizionanti per chi ci vive. L’urbanistica del quartiere lo destina, fin dalla sua nascita agli inizi degli anni ottanta, a luogo privo di identità e tradizioni. Cittadini provenienti da varie parti di Napoli e del suo hinterland vengono sradicati e catapultati in una realtà del tutto nuova, con strutture architettoniche alienanti che non facilitano la socialità e la costruzione di un’identità.

Carnevale di Scampia: il Gridas

L’unica tradizione di Scampia è nata nel 1983 ed è viva tuttora. Si tratta del Carnevale di Scampia, conosciuto anche come Carnevale del Gridas. Ma andiamo con ordine. Il Gridas è l’acronimo di Gruppo del Risveglio dal Sonno, il sonno della ragione che genera mostri, il sonno di coloro che lasciano che il mondo e la loro vita vadano avanti senza provare nemmeno a morderla, ed è un gruppo fondato nel 1981 da Felice Pignataro, sua moglie Mirella La Magna ed alcuni amici.

Il 1981 è l’anno in cui Felice e Mirella si trasferiscono a Scampia, seguendo le famiglie alle quali era stata assegnata una casa popolare nel quartiere; i due abitavano nella baraccopoli di Poggioreale e insegnavano nella scuola/baracca 128. A Scampia vanno ad abitare in un antico casale, fondano il Gridas e danno vita alla Casa delle Culture “Nuvola Rossa”, prendendosi cura di uno spazio abbandonato nell’Ina Casa (un caseggiato costruito dall’ente per le case popolari).

Il Gridas cresce. Felice è un artista completo. Muralista prolifico colora i muri del quartiere, della città e di tutta Italia. È considerato il muralista più prolifico di tutta la nazione. Accanto ai murales il Gridas inventa il Carnevale di Scampia.

Carnevale di Scampia: l’idea

Il carnevale di Scampia organizzato dal Gridas è lontano dall’idea consumistica che negli ultimi anni sta accompagnando quest’antica festa. Felice, Mirella e il gruppo vanno nelle scuole e nelle associazioni portando l’idea di un carnevale fatto di fantasia e di creatività. Invitano i bambini, i ragazzi, gli adulti a creare maschere e carri che possano partecipare al grande corteo; il tutto da materiali di risulta, cercando di non spendere neanche un soldo.

Nasce così una tradizione. Nasce da un invito, nasce dalla fantasia e dalla creatività. Dal 1983, ogni anno, la domenica prima del martedì grasso, le strade del quartiere si colorano e si riempiono. Ogni anno è sempre più grande. Vengono da tutto il quartiere, da tutta Napoli, da tutta Italia e qualcuno anche dall’estero. Quest’anno, tra gli altri, sono arrivati 50 scout da Parma, Reggio Emilia, Novellara, Imola e Pianoro che hanno pernottato al centro Hurtado da venerdì, per seguire la fase finale della preparazione e lanciarsi nel corteo.

Carnevale di Scampia
@felicepignataro.org

Carnevale di Scampia: i laboratori

Ma il carnevale, appunto, non dura un giorno solo. I fermenti per la preparazione partono già da dicembre, quando si tiene la riunione per decidere il tema. È sempre un tema di carattere politico-sociale, che possa però essere facilmente traducibile per i più piccoli.

Si attivano i laboratori al centro sociale del Gridas, nelle scuole, negli altri centri, tra i gruppi, tra i cittadini. Per un paio di mesi i ragazzi e gli adulti sono alle prese con costruzioni grandi o piccole, con carri, maschere, con qualunque cosa venga dal loro ingegno. Le maschere vengono create con la gommapiuma, le strutture portanti con materiali di scarto: nascono così maschere alte, caratteristiche del corteo, che riescono ad essere viste da lontano, da chi si affaccia dai balconi. Qualcosa che possa essere visto da lontano, in un quartiere dove vige la legge della lontananza, dove un uomo o una donna che passeggiano sono sempre troppo piccoli rispetto alle strade enormi e ai palazzi alti. Durante il corteo i cittadini si vedono! E si fanno sentire. Un fiume in piena che occupa gioiosamente le vuote strade di Scampia.

Carnevale di Scampia: il 32esimo corteo

Da qualche anno Felice non c’è più ma il Gridas continua con forza a far sentire la sua voce. Domenica 2 Marzo si è svolto il 32esimo corteo del Carnevale di Scampia ed è stata una festa. Migliaia di persone provenienti da tutta Italia, arrivate qui, nella periferia di Napoli, per scoprire o ritrovare i suoni, la musica, i colori e gli odori del carnevale. Per scoprire l’unica vera tradizione di Scampia.

Il tema di quest’anno è stato “ASSOLTI e CONDANNATI ovvero PRODUZIONI DAL BASSO e PROTEZIONI DALL’ALTO” in riferimento allo spettacolo offerto dalla nostra “politica” e alle vicende del Gridas, assolto in tribunale dopo anni di processi per “occupazione abusiva” della struttura abbandonata, recuperata nel 1982 e da allora punto di riferimento per tanti cittadini del quartiere.

I carri hanno sfilato per le strade fino al campo Rom, dove il falò finale ha distrutto i simboli negativi. Hanno sfilato ‘o Purpo ‘ntussecuse ovvero la piovra dei poteri, accrocchio porta fortuna realizzato dai ragazzi del Mammut, l’uomo nuovo, simbolo di rinascita e di rivoluzione, la farfalla dei prati, simbolo di speranza, il carro/prigione di coloro che sono a piede libero, gli orti mobili, simbolo positivo della terra del quartiere, hanno sfilato bande, musicisti, artisti di strada che hanno percorso le strade in festa invitando chiunque a scendere dalle case e a occupare i fiumi di asfalto.

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Trentenne. Napoletano. Laureato in Economia dei Beni Culturali. Amo spostarmi in giro per l’Italia e allo stesso tempo stare nel mio quartiere, Scampia… camminare per le strade, raccoglierne le immagini e le storie. Lavoro in una biblioteca, soprattutto con i bambini e i giovani: mi occupo dei libri, di cinema e di fotografia. Cammino, ovunque e da sempre, con gli scarponcini e l’uniforme scout. La biblioteca la trovi al centro Hurtado, nel cuore di Scampia, si chiama Le Nuvole, anche se ancora mi sto domandando: Cosa sono le nuvole?
Commento
  1. Cinzia Ruggiero

    Una bellissima iniziativa che non conoscevo. Bravo Antonio!

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