La storia d’Italia in 16 canzoni18 min read

2 Giugno 2016 Cultura Società -

La storia d’Italia in 16 canzoni18 min read

Reading Time: 12 minutes

15. Vasco Rossi – Il mondo che vorrei

Il duemila passa, la storia italiana sembra ripetersi e perpetuare le sue mille contraddizioni e contrapposizioni, laici e cattolici, comunisti e anticomunisti, capitalisti e no global, leghisti e terzomondisti, innovatori e conservatori.

La musica indie nostrana, invece, si arricchisce di nuove leve e nuovi suoni, continua a raccontare le miserie della vita quotidiana e le storture della modernità, tra slanci universalistici e sguardi introspettivi, e se è pur vero che cuore e amore non fanno più coppia fissa nei testi, molta produzione è ancora imperniata su coppie in crisi, innamoramenti nostalgici o rabbiosi e problematiche relazionali.

Ho fatto un po’ di fatica a scovare qualcuno in grado di tratteggiare il periodo storico più recente con lucidità e chiarezza. E poi, mi chiedo, quale aspetto più di altri – o assieme agli altri – caratterizza questi anni italiani? La precarietà, la fluidità, la smaterializzazione, la virtualità, l’edonismo, la rottamazione? Il tramonto definitivo dei valori solidaristici o la loro rinascita? La crisi economica che diventa crisi sociale e generazionale o la crisi economica che se ne sta andando?

E se fosse un vecchio rocker un po’ imbolsito e tutt’altro che indie a cantare questa confusione, questo smarrimento? Il mondo che vorrei (2008) di Vasco Rossi è un inno all’incompiutezza, al “vorrei ma non posso”, alla rassegnata constatazione che sulla nostra strada e lungo la nostra storia incontriamo e incontreremo limiti e ostacoli al raggiungimento dei nostri traguardi.

Un senso di nostalgia e cupezza avvolge il pezzo; due versi su tutti esprimono il disorientamento e l’insoddisfazione che accomunano molti, giovani e non più giovani,

ed è proprio quando arrivo li che già ritornerei, ed è sempre quando sono qui che io ripartirei

Nella migliore tradizione di Vasco il mirino è puntato su tutti e su nessuno, vittime e carnefici si confondono, le invettive si urlano al cielo e mai a qualcuno o qualcosa in particolare. Ma proprio per questo, a mio avviso, Il mondo che vorrei è perfetta e universale.

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Sociologo, assegnista di ricerca presso l'Università di Padova. Si occupa di politiche sociali per l'infanzia, famiglie vulnerabili e cittadinanza attiva. Ama la musica rock e i cantautori e ne scrive mescolando ricordi, sensazioni e aneddoti.
6 Commenti
  1. Lotje Lomme

    Articolo bellissimo, condiviso con il gruppo di insegnanti di italiano in Olanda. :)

  2. Andrea

    Grazie! Ci fa piacere sapere che gli articoli vengano apprezzati anche fuori dai nostri confini, buon lavoro e buone letture!

  3. CLARILENE SALVADORI

    Lo stesso per il Brasile.

  4. Gabriella

    Cercavo con mio figlio materiale per una ricerca a scuola (II media) sul patrimonio culturale nella musica ed eccolo qua, grazie!

    • Redazione Le Nius

      Grazie di avercelo detto Gabriella, ne siamo molto contenti! :)

  5. Vittorio

    E' incredibile come la musica riesca a rendere poetici anche i momenti più bui e tristi della nostra storia, grazie per questo articolo, semplicemente perfetto!

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