Birra artigianale a Como: al Birratrovo con Umberto Benini4 min read
Reading Time: 3 minutesIl viaggio con il Birrofilo Anonimo dietro le quinte della birra artigianale lascia Roma, dove abbiamo incontrato Manuele Colonna al Ma che siete venuti a fa’, per uno dei primi beershop aperti nel nord Italia e un vero e proprio punto di riferimento per la birra artigianale a Como. Entrando al Birratrovo (Como, via Carducci 3), vi colpiranno due cose: gli alti scaffali pieni di bottiglie e Umberto che, da dietro il bancone, domina la scena come un consumato attore nel suo piccolo teatro.
La storia del Birratrovo ormai è lunga, ma ancora di più lo è quella di Umberto, che ha avuto il colpo di fulmine per la birra artigianale incontrando l’Abbaye de Bonne-Espérance in un lontano bar della stazione di Portogruaro nel 1982, dolce consolazione agli obblighi di leva… E se da un lato la sua passione poteva crescere grazie alla frequentazione dei beershop di Milano, dall’altra la crisi lavorativa del settore discografico in cui aveva lavorato per 25 anni spingeva Umberto a mettere la birra artigianale al centro della propria attività.
Ed è così che ebbe la possibilità di rilevare il Birratrovo, che già esisteva – piccolissimo e per un’intuizione forse troppo precoce – in via Paolo Giovio. Nel 2007 Umberto subentrò nella gestione e successivamente, dopo la positiva e crescente reazione del pubblico, riuscì non solo a spostare il negozio in uno spazio più ampio, ma anche a introdurre la mescita, beershop tra i primi a farlo e ancora tra i pochi che ce l’hanno.
In questi anni il percorso è stato lungo, ma sempre aggiornato sulle novità nel mondo degli appassionati birrofili italiani: in un primo corso di degustazione organizzato dall’Abbazia di Sherwood, pub di Caprino Bergamasco, è nato l’amore per birre inglesi e, ricorda, «le IPA erano la novità nel 2006-2007!».
Solo in un secondo corso è arrivato l’incontro con le birre artigianali italiane: due nomi tra tutti Tipopils e Viæmilia. Tuttavia, la vera svolta sulle italiane è stata grazie a Toccalmatto e alla sua Zona Cesarini che, oltre a convincere Umberto, ha conquistato anche i ragazzi che frequentavano il Birratrovo.
Birra artigianale a Como: al Birratrovo con Umberto Benini
Ma quanto conta l’opinione e l’educazione dei giovani nel proporre, continuamente e con innumerevoli varianti, una bevanda alcolica, a volte anche tanto “condannata”? Per Umberto molto, «perché i ragazzi vogliono provare, sono interessati, interrogano e si interrogano». E, mentre lo dice, si coglie bene come questo punto per Umberto sia un elemento di continuo confronto nella scelta dei prodotti da mettere al bancone e sugli scaffali, ma anche nel rapporto con i suoi fidi collaboratori.
La relazione di Umberto con il mondo della birra artigianale in Italia passa da Fermento Birra e Cronache di Birra, fondamentali per restare in contatto con i colleghi e per restare continuamente aggiornati. E il rapporto con l’estero non è meno importante. Anche in questo “Umbe” ha una visione tutta sua: Inghilterra, Inghilterra e ancora Inghilterra. Che tradotto vuol dire birra inglese a spina o a pompa, festival del Camra per conoscere le real ale e calcio… però non nominategli l’Arsenal!
Ma in sostanza, con questo panorama così ampio, quali birre ti porteresti nella tomba? La risposta di Umberto non può che strappare un sorriso a quelli che conoscono il soggetto : «Essendo romantico, porto l’Abbaye de Bonne-Espérance, ma non la tocco e la tengo lì. Poi la Zona Cesarini, per il successo del locale e per quello che devo al locale. Infine Kernel e Marble, sia inglese che americana».
Ecco, ora che sapete chi avete di fronte, non vi resta che ordinare una birra per sopravvivere alla serata!
Como, come arrivare
Se usate i mezzi, il treno è il migliore per raggiungere Como: sulle linee Nord scendete a Como Borghi se volete arrivare a ridosso del centro o al capolinea di Como Lago se volete arrivare nel cuore della città. Sulle linee ferroviarie dello Stato c’è la fermata Como San Giovanni, ma a piedi resta un po’ più distante (10 minuti circa).
Como, cosa visitare
Vicinissima alla stazione di Como San Giovanni c’è la chiesa di Sant’Abbondio: imponente edificio romanico, dominato dalle altissime torri, è una testimonianza dei contatti che il Nord Italia ebbe con l’Europa transalpina e l’Impero germanico nell’XI secolo, una rete a così ampio raggio che la globalizzazione è nulla al confronto!
In centro città potete visitare il Duomo e curiosare tra le opere di alcuni dei migliori artisti lombardi dell’età moderna, quali Bernardino Luini, Gaudenzio Ferrari e Giovanni Angelo del Maino.
Se invece prediligete il contemporaneo, tenete d’occhio la chiesa (sconsacrata) di San Pietro in Atrio (Via Odescalchi, 3): non è improbabile che vi troviate allestita una mostra temporanea che sicuramente vi stupirà nel contrasto tra storia e modernità più attuale.