Bimini Road: via per Atlantide o scherzo della natura?3 min read

30 Agosto 2016 Viaggi -

Bimini Road: via per Atlantide o scherzo della natura?3 min read

Reading Time: 3 minutes
Bimini Road
@ancient-code.com

Probabilmente gli appassionati di misteri e leggende ne hanno già sentito parlare, ma per moltissime persone l’esistenza della cosiddetta Bimini Road sarà una piacevole e curiosa scoperta. Con questo nome ci si riferisce ad una serie di pietre sommerse scoperta nel 1968 al largo delle coste delle Bimini, nell’arcipelago delle Bahamas, attribuita da qualcuno ai resti di una antichissima civiltà e da qualcun altro a semplici fenomeni naturali. La scoperta della Bimini Road o Bimini Wall risale al 2 settembre 1968, quando J. Manson Valentine, Jacques Mayol e Robert Angove individuarono sotto il mare, a circa sei metri di profondità, pietre lisce ed arrotondate di varie dimensioni che sembravano costituire una pavimentazione.

La “strada” ha un andamento nord-est/sud-ovest, è lunga circa 800 metri e presenta una curva nella sua estremità sudoccidentale. I blocchi di pietra – alcuni rettangolari, altri più irregolari – misurano dai 2 ai 4 metri di larghezza e sono composti da pietra calcarea (la cosiddetta beachrock, tipica delle Bahamas), con angoli arrotondati dall’erosione delle acque. Non sono presenti incisioni né altri resti riconducibili a edifici, opere d’arte o oggettistica attribuili all’attività dell’uomo.

Bimini road Bahamas
@ilnavigatorecurioso.it

Bimini Road: natura o mano dell’uomo?

La Bimini Road è diventata da subito meta e oggetto di studio di esperti e semplici curiosi, oltre che tema di dibattito scientifico anche recente. Da una parte esiste lo schieramento di coloro che credono in un’origine artificiale della pavimentazione, la quale sarebbe la testimonianza di una civiltà vissuta tra 15.000 e 29.000 anni fa: una chicca per i seguaci del mito di Atlantide o, chissà, per i fan dei racconti di Lovecraft. Dall’altra ci sono gli scettici, per i quali la “strada” è una normale formazione naturale, seppur rara e suggestiva.

La datazione delle pietre ha fornito risultati contrastanti. Nel 1979 l’Università di Miami le collocò in un’epoca compresa tra 3.500 e 2.700 anni fa, la stessa in cui si formarono le sabbie delle Bahamas, a riprova della loro origine naturale. Ma un anno dopo tali Gifford e Ball pubblicarono i risultati di nuove analisi (fortemente criticate per il metodo) che parlavano di 15.000 anni fa.

Lo scontro scientifico non si è mai placato: gli scettici attaccano gli altri per mancanza di rigore logico e coerenza storica (le prime civiltà evolute risalgono, secondo l’antropologia ufficiale, a 5.000 anni fa), ma vengono da questi accusati di pensare con pregiudizio e scarsa apertura mentale.

I geologi e gli archeologi che appoggiano l’origine naturale hanno ampiamente spiegato la possibile origine della Bimini Road. La pavimentazione deve essersi formata come un unico blocco di beachrock che si è poi frammentato a formare tasselli, i quali hanno dato l’impressione di pietre posizionate dall’uomo. Esempi di formazioni naturali simili in altri luoghi del mondo, come il tessellated pavement nell’Eaglehawk Neck, in Tasmania, sostengono questa tesi.

Bimini Road tessellated pavement nell'Eaglehawk Neck Tasmania
@wikipedia.org

Ma se è vero che due indizi fanno una prova, chi sostiene l’artificialità della Bimini Road ed il suo collegamento a civiltà remote può ben argomentare la propria posizione. Le isole Bahamas, infatti, fanno parte del famigerato Triangolo delle Bermuda, il quale, nelle profondità oceaniche, nasconderebbe i resti nientemeno che di Atlantide, di cui la pavimentazione potrebbe fare parte. Come se non bastasse, un certo Edgar Cayce, sensitivo (!) americano morto nel 1945, predisse che Atlantide sarebbe stata scoperta proprio nella zona della Bahamas.

Senza voler dare una risposta definitiva, lasciamoci comunque affascinare. Sia che si tratti di uno scherzo della natura, sia che si tratti del lascito di qualche antichissima popolazione, luoghi come la Bimini Road appartengono alle bellezze della Terra e della storia. Forse non tra le più note, ma proprio per questo ci sembrava giusto parlarne.

CONDIVIDI

Classe '85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura (ho pubblicato cinque romanzi) ed i videogiochi, non disprezzo fumetti, calcio, cinema e cucina. Eterno bambino, amo la vita e credo che sia troppo breve per non interessarsi a... tutto!
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU