Base per altezza: geometria delle cose che contano2 min read

17 Novembre 2015 Uncategorized -

Base per altezza: geometria delle cose che contano2 min read

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base per altezza
@BillHinton

La base e l’altezza.
Base per altezza.
Si riempie così un rettangolo. Si trova così la sua superficie.
Moltiplichi base per altezza e quello che è dentro è dentro. È l’area. E se il rettangolo è verde delimitato da linee bianche dentro ci trovi erba, linee, scarpe, tacchetti, pallone, reti, bandierine e giocatori.
E poi l’aria.
Che non è l’area di cui ho scritto fin’ora. Ma è quella cosa che riempie i polmoni e pure i vuoti, come il fluido in un vaso. È quella che respiri ma che certe volte fai fatica perché è densa e inghiottirla fa male. È l’aria tesa. Quella che se fosse una canzone di Venditti sarebbe che c’è rabbia al confine di questo quartiere se esci di casa la puoi respirare.

È così il momento prima di un momento derby.
È quel momento preciso in cui arrivi e pensi che no, stavolta non ti ci fregano non te lo guardi. A 34 anni hai capito come funziona. Che pure gli amici tuoi ti dicono eh no cazzo un’altra volta. Le basi. Ci mancano le basi, cazzo. Le basi.

La base.
E l’altezza.
Sulla base ci poggiamo tutto, a volte anche stupidamente e a volte in maniera cosi sciocca da stupirci di come ci stupiamo poi se qualcosa sparisce. Se la base cede. Sulla base ci stanno le nostre speranze.

L’altezza invece è bivalente.
È l’attesa. Siamo noi a occhi chiusi che sogniamo e ci immaginiamo in un futuro, che immaginare ad alta voce non possiamo, ma lo pensiamo. Col sorriso, con le persone che amiamo ad abbracciarci, a cantare, a guardare i ragazzini e a dire pure io ai tempi miei eh te lo ricordi pure te che casino quel giorno?
Ma l’altezza è pure la capacità di credere. Tempo fa mi è stato fatto notare che non basta avere una visione Springsteeniana della vita. Non basta che tu rialzi. Tocca pure rimettersi a camminare che sennò resti fermo e ciao. Dove vuoi andare e come puoi arrivarci: è l’altezza.

Base per altezza, quindi.
L’area di un rettangolo.
Anche di uno campo di pallone.
E quello che c’è nel mezzo, c’è.
Speranze, attese, gioie, incazzature, futuri incerti, domeniche di attesa, partite immaginate e giocate, saldi positivi o negativi tra attese e realtà. Tra la base e l’altezza.

Domenica 8 novembre ho scoperto che l’area di un rettangolo può essere romantica e che lì dentro possono succedere un bel po’ di cose. Pure vincere un derby e sentire per una volta che hai fatto solo il tuo dovere e che i metri quadrati da arredare con i sogni sono altri.
Più belli.
Più difficili.
Più adatti alla storia di chi non si accontenta.

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Anche noto come Coso. Classe 1981, attualmente in vita. Nasce brutto e povero e non potendosi permettere di cambiare vita chirurgicamente è costretto a vendere il suo corpo al giornalismo, ma nessuno se lo compra. Casca, si rialza, non se rompe. È tipo il pongo. Scrive cose, fa lavatrici.
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