Dopo Bari-Vicenza, a Como testa bassa e vincere2 min read

28 Gennaio 2016 Uncategorized -

Dopo Bari-Vicenza, a Como testa bassa e vincere2 min read

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bari-vicenza
@vicenzacalcio

Dopo i fatti di Bari-Vicenza, e un arbitro da censura, l’importante è non perdere la testa e rimanere concentrati sull’obiettivo: dobbiamo vincere. Potevamo farlo in Puglia dove a un certo punto è partita la corrida, dobbiamo farlo a Como dove ci giochiamo un vero e proprio scontro salvezza che richiede il massimo dell’attenzione. Sono ultimi in classifica ma in serie B conta poco, ce la dobbiamo conquistare e non abbiamo troppe alternative. Quelli dietro, in zona playout, sono tornati a tre punti, questo “elastico” sarebbe meglio romperlo. Così come sarebbe meglio, magari e una volta per tutte, evitare di farsi del male da soli.

Arbitro a parte, sul quale si è detto di tutto – e giustamente, tutti possono vedere quello che ha combinato – di Bari rimane infatti questo, che ci complichiamo sempre la vita, come quando acquisti dei giocatori che sai già che sono infortunati. Sabato lo abbiamo fatto prima regalando due gol e poi rimanendo in 10 nel momento in cui stavamo cercando il pareggio: non possiamo continuare a regalare punti così. Per di più dopo una partita in cui abbiamo dimostrato che i lavori di ristrutturazione iniziati a gennaio stanno procedendo e dando i loro frutti. La squadra c’è, gioca, ha anche la sua bella dose di sfortuna (quel palo di Raicevic), ma di certo spreca troppo. Dobbiamo cambiare in questo se vogliamo fare questi 50 punti.

L’importante è che a Como intanto si continui a vedere voglia, intensità e gioco, e che nel frattempo dal mercato non arrivino i soliti “botti” di fine mercato. Quegli “autogol” che tutti conosciamo, vedi quanto successo ad agosto. Di sicuro abbiamo già cambiato tanto e ora c’è solo da integrare e migliorare, rinunciando magari a qualche scommessa (Gagliardini su tutti) ma senza togliere quei (pochi) ulteriori punti di forza della squadra. Inutile dirlo, Raicevic non si vende. Non adesso, almeno. Per di più se, come sembra confermato, ha già detto di no a più offerte perché vuole rimanere. Ma sappiamo fin troppo bene come è andata a finire in passato…

Infine non si può non dire nulla sull’ultima inchiesta, con le accuse di evasione fiscale e con passaggi poco chiari di soldi tra società, intermediari e calciatori. Non sappiamo bene cosa salterà fuori – magari si tratta, sul serio, come dicono, di importi piccoli di Iva – ma quello che stupisce è vedere come siano sempre i soliti noti a saltare fuori, quelli che nel calcio non dovrebbero più starci ma che ritornano sempre. Loro non pagano mai. A quello ci pensiamo sempre noi, no?

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Collettivo della curva sud del Romeo Menti, teatro delle imprese del Lanerossi Vicenza. Qui saremo la sirena d’allarme per un calcio moderno alla deriva: in trasferta ci portiamo il cabernet, non la tessera. Allo stadio andiamo con la sciarpa biancorossa, non i bastoni. Potrà cambiare il clima ed il cielo, mai la nostra bandiera, biancorossa per sempre.
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