Brozovic-Guarin: è qui la festa2 min read

15 Febbraio 2015 Uncategorized -

Brozovic-Guarin: è qui la festa2 min read

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atalanta-inter
@inter.it

Atalanta-Inter è la classica partita che da tifoso odi affrontare: pubblico ostile e fastidioso, campo ostico e solitamente risultati tristi e grigi come una giornata uggiosa.

Per l’Inter uno di quei campi è Bergamo: altro che mi viene in mente è Parma, dove infatti quest’anno abbiamo perso ancora, e Napoli, dove cascasse il mondo usciamo male.

Oggi però qualcosa è diverso: l’Inter reduce dalla bella partita con il Palermo ha qualche certezza in più, soprattutto a centrocampo. Quel Marcelo Brozovic, per esempio, di una categoria superiore, che sembra aver cambiato la squadra. Nota: a 22 anni.

Atalanta-Inter: Santon, Brozovic, Guarin

L’Inter si presenta con la formazione della vittoria di domenica, a parte Campagnaro per Nagatomo infortunato (con spostamento di Santon a sinistra) e Podolski al posto di Maurito Icardi, vittima di sindrome gastro-intestinale. Non da poco l’assenza di Mauro.

Ma quelle certezze in più rimangono, perché Icardi i gol già li segnava, così come Ranocchia continua imperterrito nelle sue “cavolate” difensive. Le certezze in più sono il modulo con un centrocampo a rombo, dove Medel copre la difesa, Guarin e Brozovic gestiscono e impostano e Shaqiri si muove dietro le punte. Senza dimenticare un terzino di nome Santon.

Qui è la differenza. Il centrocampo. E infatti non è ancora passato un minuto che Guarin si è procurato il rigore e Shaqiri l’ha realizzato.

Il pareggio di Moralez dopo 20 minuti di supremazia dei padroni di casa ci ricorda che siamo una squadra debole dietro e con una classifica mediocre. Ma quella è vecchia Inter.

Ora un certo Guarin prende la palla, finta il passaggio e di sinistra la piazza all’angolino basso alla sinistra di un ottimo Sportiello. L’Inter prende la partita in mano a centrocampo e complice l’espulsione di un ingenuo Benalouane non la molla più. Ancora Guarin, un altro gol da incorniciare. Avrà mica capito che si può tirare senza caricare come un bombarolo?

Il 4-1 arriva da un altro assist di Guarin – oggi voto 9- e un rimpallo in faccia a un Palacio quasi stupito di aver segnato. Poi controlliamo senza rinunciare a giocare. È davvero primavera, se con un attacco trasparente come quello con Podolski e Palacio ne piazziamo 4.

La nuova Inter è tutta a centrocampo.

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Scatto in profondità, controllo e, prima del tiro, un impercettibile passo di danza che manda in tilt gli avversari e libera la porta. Tango Hesitation lo chiamano, un movimento sublime un cui tutto – il ritmo, la passione e anche un pallone – rimane sospeso per una frazione senza tempo. Arte e struggimento: il piede e il volto di Diego Milito.
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