Associazione Proletari Escursionisti, un modo differente di vivere la montagna3 min read

23 Febbraio 2015 Viaggi -

Associazione Proletari Escursionisti, un modo differente di vivere la montagna3 min read

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ape associazione proletari escursionisti
@alpinismo molotov

La montagna non è solo agonismo e sforzo fisico, ma passione, poesia, resistenza e uno stile di vita. La passione per la montagna attraversa le generazioni e la storia dell’Italia: intervistiamo Alberto Dal Monte, autore di Sentieri Proletari- Storia dell’Associazione Proletari Escursionisti, un libro che ripercorre la nascita dell’Associazione Proletari Escursionisti, che oggi ha ripreso vita grazie all’iniziativa di Alberto e di altri ragazzi appassionati di montagna e di percorsi alternativi di esistenza.

Associazione Proletari Escursionisti: intervista ad Alberto Dal Monte

Ciao Alberto, intanto benvenuto e grazie di essere qui. Partiamo subito con una prima domanda – banale – per i nostri lettori. Cos’è l’Ape?
APE è l’acronimo di Associazione Proletari Escursionisti sin dal 1919. All’epoca la montagna non era uno svago alla portata di tutti ma c’era chi pensava che lo sport, e l’alpinismo tra gli sport, potesse essere la terza colonna dell’impegno socialista. Per gli “apeini” il tempo libero, conquistate le otto ore lavorative dopo un lungo ciclo di lotte, andava qualificato e vissuto assieme, lontano dall’immaginario nazionalista, maschio e guerrafondaio che connotava al tempo i versanti dell’arco alpino.

Perché far rinascere Ape oggi?
Perché mai come oggi l’ambiente montano è stato messo sotto scacco dalla voracità del turismo-massa, perché lo sguardo di chi va in montagna è ancora connotato da nuovi miti “maschi”, perché il miglior modo di aprire nuove vie è quello di ripartire dai sentieri di ieri e di raccontare le loro storie.

Come è nata l’idea del libro?
Al ritorno da un’arrampicata in Grigna Meridionale avevo saputo dell’esistenza dello spigolo APE. Di lì alla scrittura di una lettera agli ultimi eredi dell’esperienza storica il passo fu breve. Ne è seguito un lavoro di ricerca lungo un anno tra interviste e riviste storiche, riscoperta dell’alpinismo popolare e della storia sociale sottesa a questa appassionante vicenda.

Nel libro inserisci un passaggio sulla rivista bimestrale apeina di Serrati del 1925, che scrive: “Vorrei anche che gli amanti della montagna ne portassero al basso più vasti e più profondi insegnamenti”. Possiamo dire che è questo lo scopo dell’Ape oggi? “Portare la montagna in città?” E cosa può significare da un punto di vista politico?

Lo scorso anno la gita sociale di settembre ci portò a scoprire le vie ferrate della Valsusa facendo base al campeggio NoTav, qualche mese prima passeggiammo tra i campi…e le cave che aggrediscono i vitigni della Valpolicella. Tornare in montagna per guardare alla città da una prospettiva diversa, certo, ma vivere con spirito nuovo ciascuno dei passi che si susseguono lungo il sentiero.

ape associazione proletari escursionisti

Nel libro viene fuori la distanza politica e di orizzonte dell’Associazione con il più potente Cai. Avete rapporti con il Cai? Cosa vi distingue oggi?

Alcuni soci sono oggi tesserati CAI, così come capita di andare in gita con persone provenienti da altri percorsi ancora. Quella dell’APE è una storia diversa, minore, sino ad oggi tramandata per lo più per via orale eppure ancora viva. Si vede che c’è spazio e voglia di modi differenti di vivere l’alpinismo e l’escursionismo. Ciascuno dei cento anni lungo cui si dipana il libro parla della distanza e dell’intreccio di queste organizzazioni. L’APE ha sempre scelto da che parte stare, anche quando il prezzo fu talmente alto da portare alla chiusura dell’associazione ed alla Resistenza.

Come si a partecipare attivamente all’Ape, oggi? Esiste solo una sede o ci sono più riferimenti in Italia?
L’APE di Lecco ha sede in via Saverio Fristch, dove ogni giovedì sera si incontrano i suoi aderenti. L’APE di Milano ha trovato casa a Piano Terra, uno spazio sociale autogestito nel quartiere Isola di Milano, dove organizza le gite sociali, gli incontri in sede, le proiezioni…chissà che a breve altri alveari vadano a contribuire ad una nuova primavera apeina.

Qui trovate i prossimi appuntamenti in cui Alberto presenterà il libro.

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Lo appassionano filosofia, semiotica e Fc Internazionale. Prova a prendersi cura della comunità di Le Nius, in pratica delle relazioni con le persone. Formatore nelle scuole. Per lavoro si occupa di strategie digitali. davide@lenius.it
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