“Più forti dell’invidia”: 30 anni di Berlusconi dalla A alla Z25 min read

11 Agosto 2016 Uncategorized -

“Più forti dell’invidia”: 30 anni di Berlusconi dalla A alla Z25 min read

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alfabeto berlusconiano
@rainews

C come Crostate

Nel calcio moderno i nemici si annidano ovunque: se il grande merito di Arséne Wenger è stato quello di eliminare i Mars dalla dieta dei giocatori dell’Arsenal, qualche anno prima Berlusconi ha dovuto lottare contro le temibili crostate.

Corre l’estate del 1986 quando il Milan, invitato il Trofeo Gamper, perde in semifinale contro il Barcellona: 3-1, gol della bandiera di Hateley su assist di Wilkins. Il presidente, stupito che dopo riso e filetto i calciatori abbiano concluso con una torta, non ha dubbi sui colpevoli: «Le crostate mi piacciono molto, ma trovo strano che al menu dei calciatori non si applichino certe norme dietetiche. Non c’è una dieta di sostegno idonea allo sforzo che richiede un incontro di calcio. Siamo troppo ancorati alla cosiddetta cucina nostrana che è fatta anche di imbecillità: almeno c’è un punto su cui lavorare. Tutto fa parte di un discorso d’immagine globale. Sarà una sciocchezza, ma a Barcellona, in uno stadio con 120 mila persone, i nostri giocatori avevano le tute nuove ma cinque della panchina, sotto la tuta, magliette vecchie e brutte. Sono dettagli, ma anche a quelli è giusto badare».

Due anni dopo, con lo Scudetto cucito sul petto e l’Ambrogino d’Oro ricevuto dal sindaco Pillitteri, rivendica la sua scelta vincente: «Quando due anni fa a Barcellona esordii col problema della crostata, fui accolto con ironia. In realtà era una dieta da turisti in vacanza, non da atleti. La società voleva risolvere problemi grandi e piccoli perché entrando nel Milan ci eravamo accorti che occorreva una rivoluzione».

Non sono ammesse maggiori libertà per quanto riguarda il bere: nel decalogo consegnato dal presidente a Oscar Washington Tabarez nel 1996 è scritto che “anche il barista di Milanello deve rifiutare di servire una bevanda alcolica a un giocatore, se ne venisse richiesto, sapendo di compiere un’azione utile per la squadra”.

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Classe 1988, appassionato di campionati di dubbio gusto. Scrive su Calcio Sudamericano, Canale Milan e Fantagazzetta. Venera Ibrahim Ba.
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