Come i robot cambieranno il mondo del lavoro3 min read

22 Febbraio 2017 Uncategorized -

Come i robot cambieranno il mondo del lavoro3 min read

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L’automazione e le sue conseguenze sul mondo del lavoro è un tema sempre più a centro dell’opinione pubblica nazionale e mondiale: i robot diminuiscono i posti di lavoro? L’automazione provocherà una crisi profonda nei modelli politici e alimenterà il populismo? O invece è solamente sinonimo di futuro e innovazione?

L’industria 4.0 è un tema che tocca da vicino i piani della politica e dell’economia globale: parliamo ormai di un futuro non così lontano. Stati e aziende seguono tendenze innovatrici, lavorando per la creazione di politiche pronte a farsi carico di fattori quali Big Data, digitalizzazione e robot industriali.

Come dicevamo, i robot in particolare, data la stretta relazione col lavoro dell’uomo, sono oggetto di importanti discussioni, spesso facendo riferimento al rischio di una crescente disoccupazione. Anche se nessuno è in grado di prevedere con certezza quali saranno i veri effetti dell’automazione robotica e come questa inciderà sui livelli di occupazione, le domande che girano e rigirano sono quelle: saremo sostituiti in quasi tutte le nostre mansioni? La diffusione dei robot porterà nuove forme di lavoro? Se si, quali?

Inizia la corsa ai robot

Intanto le vendite nel settore robotica sono cresciute vertiginosamente negli ultimi anni, con un incremento sostanziale nel mercato asiatico. Nei paesi dell’est , in particolare Cina e Corea del Sud, la richiesta di robot aumenta ad una velocità 3 volte maggiore rispetto al resto del globo: nella sola Corea del Sud ci sono 4 robot ogni 100 operai e settori quali elettronica o automotive basano molti dei processi produttivi su sistemi automatizzati. Non c’è da stupirsi se la diffusione dei robot viene sentita come una minaccia in termini di occupazione globale.

Le precedenti rivoluzioni industriali hanno mostrato come sia possibile ridefinire le modalità in cui viviamo e lavoriamo. Alcuni dei lavori attuali potrebbero risultare superflui o addirittura controproducenti per una società futura: si pensi a come le moderne tecnologie abbiano azzerato il numero di centralinisti, atti a collegare trasmittente e ricevente.

Cosa aspettarsi da un collega automatizzato?

Le ultime tendenze in robotica evidenziano quanto importante sia la cooperazione uomo-robot – cooperazione che trova in Baxter un caso esemplare. Tradizionalmente, i robot industriali sono stati sempre percepiti come strumenti o sostituti degli uomini, mentre i robot collaborativi (come Baxter, da Rethink Robotics) sono entrati nella discussione presentando un nuovo modo di interagire con le macchine.

Se le innovazioni e gli sviluppi tecnologici sono in parte responsabili della nostra evoluzione nel corso dei secoli, i robot collaborativi (in breve CoBots) portano il processo ad uno stadio ulteriore: non più automi al lavoro per gli uomini ma CON gli uomini, facendo della tecnologia non solo uno strumento per forgiare il mondo, ma una risorsa capace di creare avanzamenti non totalmente prevedibili. Inoltre, la capacità di percepire persone nello spazio circostante rende i CoBots più sicuri e affidabili, forti della loro tecnologia “watch and learn” (basta accompagnare il robot nel movimento e salvarlo in memoria per integrare nuove funzionalità).

Paura di un futuro totalmente automatizzato?

Come già detto, le nuove tecnologie hanno aiutato l’umanità a fare passi in avanti in diversi settori, creando numerose opportunità e margini di miglioramento. Nel corso delle prime rivoluzioni industriali il 99% dei lavori agricoli vennero automatizzati, portando un’intera generazione a sviluppare nuove competenze. Da allora una quantità di lavori prima inimmaginabili si sono fatti strada nella nostra società, dando forma al mondo che oggi conosciamo.

Data Analytics, sistemi open source e diffusione dei robot rappresentano l’alba di una nuova era, i cui prodromi sono rintracciabili nella recente rivoluzione digitale. Risulta difficile prevedere quali settori (se non tutti) saranno affidati a processi automatizzati: al momento le aziende sembrano puntare maggiormente su trasporti autonomi, sanità e arte, nelle sue varie declinazioni. Tuttavia, lo spettro di applicazione rimane per lo più inesplorato.

Una volta sorpassata la paura di una disoccupazione dilagante, si potrebbe aprire un universo di opportunità, con un ambiente di lavoro dove uomini e robot possano cooperare in armonia, ridefinendo le concezioni tradizionali di lavoro e occupazione.

@trademachines

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