Record of Lodoss War: Dungeons & Dragons & mangas5 min read

3 Febbraio 2016 Giochi -

Record of Lodoss War: Dungeons & Dragons & mangas5 min read

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record of lodoss war
Dungeons & Dragons: Shadow over Mystara

Dungeons & Dragons venne ufficialmente pubblicato in Giappone nel 1985, all’inizio di un triennio decisivo per la definizione dell’immaginario fantasy nell’arcipelago: l’anno successivo videro la luce Dragon Quest e Zelda per NES, mentre nei primi mesi del 1987 fu la volta di Final Fantasy.

Negli anni immediatamente precedenti a questa data la domanda per una versione in Giapponese di D&D era stata continua ed insistente, portando addirittura ad una circolazione piuttosto ampia di traduzioni dei manuali del giocatore realizzate dagli appassionati, nonostante la famigerata scarsa affinità dei giapponesi con la lingua inglese e la mancanza di strumenti quali Google Translate o Babelfish a semplificare questo genere di operazioni amatoriali.

Così, per niente inaspettatamente, la prima edizione giapponese del gioco di ruolo per antonomasia fu accolta da un grande successo, sebbene fosse condita da alcuni errori di localizzazione destinati a diventare celebri, quasi meme antesignani, come i “pezzi di platino” divenuti “pezzi di plutonio”.

record of lodoss warTra gli early adopters di D&D c’era un gruppo di amici che ruotava intorno all’allora ventiquattrenne Ryo Mizuno. In maniera del tutto analoga ad un’infinità di altre combriccole in quegli anni, il gruppo che avrebbe in seguito acquisito il nome di SNE (Syntax Error), si ritrovava periodicamente, armato di dadi, matite e snack comprati al convenience store, per prendere parte alle avventure accuratamente preparate dal dungeon master Ryo con i loro personaggi: Parn il guerriero, la bellissima elfa Deedlit (giocata da un ragazzo, lo scrittore di fantascienza Hiroshi Yamamoto), Ghim il nano, Etoh il chierico, Slayn il mago e Woodchuck il ladro. La differenza era che ogni loro mossa era seguita da milioni di persone.

Come nasce Record of Lodoss War

Mizuno, dotato di una fervida immaginazione creativa ed un indubbio talento per la scrittura, iniziò a pubblicare sulla rivista di computer Comptiq dei riassunti delle sessioni di D&D del gruppo, appropriatamente chiamati “Cronache della guerra di Lodoss” (Record of Lodoss War). In un Giappone affamato di avventure fantasy, questa piccola rubrica, denominata ri-play, guadagnò velocemente una popolarità sorprendente tanto per l’autore che per gli editori, arrivando a quadruplicare il numero di copie vendute della rivista.

record of lodoss war
Ryo Mizuno

Il travolgente successo spinse Mizuno a convertire il mondo dell’isola di Lodoss in un setting che poteva essere utilizzato con le regole della maggior parte dei giochi di ruolo più diffusi, da Tunnels & Trolls a Rune, tagliando il cordone ombelicale con Dungeons & Dragons e tutelandolo da eventuali problematiche di copyright.

Inoltre convinse il giovane autore a trasformare i sommari racconti delle avventure del gruppo SNE apparsi su Comptiq in dei veri e propri light novel, una tipologia prettamente nipponica di romanzo illustrato che condivide alcune caratteristiche esterne, quali copertina e formato, con i manga; la struttura del testo è del tutto simile a quella di un romanzo tradizionale, tuttavia la narrazione è inframmezzata da illustrazioni create dagli scrittori stessi o da popolari character designer che fungono in pratica da illustratori e artefici dell’immagine dell’opera.

record-of-lodoss-warrecord-of-lodoss-warI nove romanzi di Record of Lodoss War, pubblicati da Kadokawa, costituirono uno dei primissimi esempi di scrittura fantasy, nell’accezione più propriamente di genere del termine, da parte di un autore Giapponese e furono una pietra miliare per il genere nel proprio paese, coniugando l’oggettiva qualità del prodotto con la fortuna (o l’intuizione) di essere arrivati al momento giusto, in perfetta sincronia con i bisogni del pubblico, per un risultato di oltre 10 milioni di copie vendute.

Nel 1990 il celebre studio di animazione Madhouse decise di realizzare una serie di OAV tratta dai romanzi di Lodoss War: la riuscitissima opera da una parte consacrò la serie e sigillò la sua influenza imperitura su tutto il filone del fantasy all’occidentale in Giappone, dall’altra aprì il brand, prima strettamente legato ai giochi di ruolo cartacei e ai suoi estimatori, alla fenomenologia più domestica di anime e manga. Ad oggi Record of Lodoss War vanta tre serie animate, un lungometraggio e quattro manga.

In piena tradizione anime, il ritornello della sigla di apertura contiene delle espressioni in lingua straniera, in questo caso l’italiano.

È alla prima serie di OAV, e in parte alle serie animate successive, che Lodoss War deve il suo seguito al di fuori del Giappone, paese nel quale rimase senza ombra di dubbio la saga di fantasy occidentale di maggiore impatto sull’immaginario collettivo fino alla trasposizione cinematografica de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson.

record-of-Lodoss-WarPer anni, quando un prodotto nipponico cercava di canalizzare una visione all’occidentale del fantasy, l’influenza di Lodoss War era quasi sempre visibile in filigrana, un trend portato all’estremo da tutti gli hack & slash ispirati e/o prodotti su licenza di Dungeons & Dragons da Capcom, come King of Dragons o Shadow over Mystara, il cui character design era in funambolico equilibrio tra omaggio e plagio.

Oltre a questi “prestiti” illustri, la duttilità dell’ambientazione fantasy dell’isola di Lodoss fece sì che ben presto iniziarono ad essere realizzati dei videogiochi tratti dalla saga per una varietà di piattaforme con pubblici decisamente diversi, dal PC al Game Boy Color.

record-of-lodoss-warUno degli ultimi titoli realizzati, Record of Lodoss War: Advent of Cadice per Sega Dreamcast, fu anche localizzato per il mercato europeo. Per nostra fortuna si tratta di un titolo piuttosto solido, un clone di Diablo (realizzato dalla defunta Neverland) che ebbe l’intelligente intuizione di coniugare l’ambientazione occidentale della saga con una meccanica di gioco altrettanto occidentale e, di riflesso, “esotica” in Giappone, anticipando in questo senso gli esiti clamorosi raggiunti da From Software con il filone di Demon’s Souls e Dark Souls.

La sceneggiatura, stesa da Mizuno stesso, segue le avventure di un eroe riportato in vita dal negromante Wart al fine di sconfiggere Cardiss, dea della distruzione centrale nel mythos dell’intera opera. Il gioco risulta tuttora godibile e con un po’ di fortuna potete portarvelo a casa senza spendere un patrimonio.

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Mercante di parole giramondo. Mentre si dedicava allo studio delle humanae litterae nascosto dentro una giara di rupie, è naufragato sulle coste dell’arcipelago giapponese dov’è scampato alla morte venendo colpito in testa da un funghetto 1UP. Ha divorziato dai carboidrati complessi e benché si possa pensare che sia pigro, tecnicamente è solo impostato in modalità risparmio energetico perché mangia solo cibo ipocalorico.
1 Commenti
  1. mcrenewables

    Bello Record of Lodoss War... per chi volesse i romanzi li trovate al link: http://www.kappaedizioni.it/index.php?vall=1&TITOLO=record+of+lodoss+war&COLLANA=&txtDis=MIZUNO+Ryou&txtSce=&bricerca=CERCA

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