PS4 Pro e Xbox Scorpio: c’era una volta la console4 min read

Il PlayStation Meeting che si è tenuto il 7 settembre a New York ha confermato voci, rumor e leak delle ultime settimane. L’evento ha ufficializzato l’esistenza, il prezzo e la data di messa in commercio delle due nuove declinazioni della console di casa Sony (PS4 Slim e PS4 Pro), in una sorta di botta e risposta a distanza, perfettamente simmetrico, con la rivale Microsoft e le sue Xbox One Slim e Project Scorpio.

Al di là delle specifiche tecniche, legate soprattutto alle due nuove console che guardano al 4K (Pro e Scorpio), che potete reperire su migliaia di siti specializzati, sorge spontanea una riflessione: ce n’era bisogno? In altre parole, l’attuale generazione di console aveva già detto tutto, rendendo necessario non solo un restyling – le console slim non sono una novità – ma un upgrade vero e proprio?

C’erano una volta le console, belle, semplici, uniche. Rifugio sicuro degli amanti dei videogiochi che non avevano troppo da spendere per PC e schede video e sapevano di non doversi preoccupare di requisiti minimi, DirectX, installazioni, chiavi di attivazione, che erano certi di assicurarsi, con la loro console, giochi e divertimento per anni, senza curarsi di altro che di comprare un disco e inserirlo. Le stesse PlayStation 3 (2007-2013) e Xbox 360 (2005-2013) ebbero un ciclo di vita tale da ammortizzare la spesa iniziale e regalare anni di sicurezza videoludica agli appassionati.

Con l’ultima generazione qualcosa è cambiato.

Le console sembrano aver intrapreso un percorso che, se continua così e nostro malgrado, le avvicinerà inesorabilmente a quel male tecnologico che è l’upgrade annuale. Smartphone e tablet ne sono l’esempio più lampante, non potendo un acquirente dirsi all’ultimo grido per più di qualche mese, prima dell’uscita di una versione migliorata del suo prodotto. Discorso simile, anche se meno evidente, vale per i televisori, col rapido avvento del 4K a rendere obsoleto il Full HD.

Proprio l’evoluzione tecnologica delle TV, inseparabili compagne delle console, può aver favorito lo sviluppo delle nuove PlaysStation e Xbox maggiorate. Senza dimenticare la fame di grafica, risoluzione, frame rate e potenza dei giocatori più esigenti e più attenti alla forma che al contenuto. Infine avrà giocato un ruolo la scommessa che, in un mercato florido come quello dell’entertainment videoludico, innovazioni più frequenti potessero fare breccia e gonfiare le casse di Sony e Microsoft.

Sia quel che sia, il problema di fondo è che per il giocatore medio la situazione si complica. Solo tre anni sono trascorsi dall’avvento della nuova generazione e PS4 e Xbox One normali si apprestano a diventare prodotti di seconda fascia (Pro uscirà a novembre, Scorpio il prossimo anno).

PS4 Pro e Xbox Scorpio: 3 dubbi

È vero che gli stessi giochi gireranno senza problemi su tutte le console, anche se ovviamente le prestazioni saranno migliori su quelle maggiorate, ma viene da chiedersi:

1. sarà sempre così, fino al termine della generazione attuale, o presto arriveranno esclusive per Pro e Scorpio, dovute dal punto di vista di chi acquisterà le console, ma uno schiaffo per chi resterà alla versione base?

2. le software house, che in tre anni non hanno certo spremuto tutto il possibile da PS4 e Xbox One, anziché focalizzarsi sulla produzione di giochi ottimizzati per queste console dovranno ricominciare quasi da capo su Pro e Scorpio: potremo quindi forse vedere la massima espressione di queste console tra altri tre/quattro anni, sempre che nel frattempo non escano PS4 Pro Ultra o Xbox MegaScorpio…

3. se la strada del futuro è questa, chi impedisce che ipotetiche PlayStation 5 e Xbox Two diventino prodotti modulari, con prestazioni più o meno potenti in base alla configurazione scelta (e al prezzo pagato), come avviene con i PC; o ancor peggio che siamo costretti a vedere una nuova console ogni uno o due anni, come accade per iPhone o Samsung Galaxy?

Mala tempora currunt per i videogiocatori senza troppe pretese e senza troppo denaro, questa è l’impressione. Basti pensare che il PlayStation Meeting è stato fortemente improntato all’hardware, essendo i giochi presenti poco più che un pretesto per mostrare le prestazioni di PS4 Pro.

In questo contesto, in questa guerra di RAM, pixel e frame rate, chissà che non tragga il maggior vantaggio Nintendo, che con la prossima console (o tablet?) NX deve recuperare dalla figuraccia fatta con Wii U e che, storicamente, ha fatto dei contenuti, del divertimento, del videogioco inteso come attività spensierata e per tutta la famiglia il suo cavallo di battaglia.