Fenomeno Pokémon GO: un successo non privo di eccessi3 min read

13 Luglio 2016 Giochi -

Fenomeno Pokémon GO: un successo non privo di eccessi3 min read

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pokemon go successo
@Eduardo Woo

Il fenomeno videoludico del momento è senza dubbio Pokémon GO, un’app per dispositivi mobili sviluppata da Niantic e che si è diffusa in modo virale addirittura prima ancora del suo rilascio ufficiale in tutto il mondo. Il numero di utenti unici iscritti al gioco sarebbe paragonabile a quelli di Twitter, l’eccesso di iscrizioni e di utilizzo dei server hanno addirittura costretto ad un rinvio del lancio europeo, il valore delle azioni in borsa della Nintendo è cresciuto del 60%!

Il segreto del gioco? Aver interpretato alla perfezione le meccaniche del franchise Pokémon fondendole con tecnologie ormai alla portata di tutti.

Una volta installata l’app e completate le procedure di registrazione e creazione dell’avatar, quel che l’utente deve fare è letteralmente andare a caccia di Pokémon nel mondo reale. Attivando la geolocalizzazione sullo smartphone, infatti, è possibile muoversi per le strade delle nostre città e trasferire i nostri movimenti in tempo reale sulle mappe digitali del gioco.

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@Topher McCulloch

Quando siamo in prossimità di un Pokémon da catturare l’app passa in modalità realtà aumentata, mostrandoci l’esserino inserito nel contesto reale che ci circonda (ad esempio saltellante sul piazzale davanti alla chiesa del nostro paese…). A quel punto basta far scorrere il dito sullo schermo e lanciare una Poké Ball per catturarlo e farlo nostro.

Come individuare i Pokémon nascosti? Mentre passeggiamo con l’app attiva sullo smartphone riceviamo segnalazioni se accanto a noi c’è un obiettivo. Oppure possiamo andare a caccia in modo attivo seguendo indizi sulla mappa, impronte virtuali o sfruttando funzionalità aggiuntive per stanare i mostriciattoli. Ogni cattura ci fa guadagnare Punti esperienza e Polvere di stella, che servono per avanzare di livello e per far evolvere i nostri Pokémon.

Dopo aver raggiunto il quinto livello allenatore possiamo costituire una squadra con i nostri Pokémon e attaccare squadre avversarie per conquistarne le palestre, anch’esse dislocate in luoghi reali. Altri elementi del gioco sono i cosiddetti Poké Stop, punti di rifornimento dai quali approvvigionarsi restando a breve distanza, sempre col nostro inseparabile smartphone. Non mancano gli acquisti in-app, riservati a chi ha meno pazienza e preferisce acquistare subito ciò che potrebbe ottenere cercando nuovi Poké Stop o conquistando palestre avversarie.

Pokémon GO: successo con imprevisti

Gli ingredienti del successo sono evidenti. Come anticipavamo l’anno scorso, il gioco porta con sé dinamiche interessanti, elementi interattivi non nuovi, ma perfettamente calzanti al mondo Pokémon. Il divertimento è garantito ai fan di lunga data del franchise e promette di reclutarne di nuovi, non solo tra bambini e ragazzini. Encomiabile anche il tentativo di coniugare videogame, permanenza all’aria aperta e attività fisica (camminare, anche fino a 10 chilometri, fa parte delle meccaniche del gioco, per quanto ci sia chi, dalla propria poltrona, ha provato a fare volare un drone con lo smartphone a bordo).

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@iphonedigital

Tuttavia non mancano alcuni inconvenienti. Si sono già registrati incidenti dovuti alla disattenzione di qualche allenatore troppo concentrato sullo smartphone e poco sulla strada reale, mentre stazioni di polizia e reparti ospedalieri hanno dovuto tenere alla larga ragazzini che li invadevano in quanto corrispondenti a Pokè Stop o a obiettivi Pokémon. Negli USA una baby gang conduceva le sue vittime in luoghi appartati, fingendo che corrispondessero a palestre, per poi derubarle. Memorabile infine il caso di un uomo che ha catturato un Pokémon davanti alla moglie in travaglio.

Come sempre, in questi casi, viene da chiedersi se la responsabilità di certi eccessi sia negli sviluppatori, o nelle menti imprevedibili di noi utenti!

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Classe '85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura (ho pubblicato cinque romanzi) ed i videogiochi, non disprezzo fumetti, calcio, cinema e cucina. Eterno bambino, amo la vita e credo che sia troppo breve per non interessarsi a... tutto!
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