La sorpresa della settimana: New Basket Brindisi2 min read

19 Novembre 2013 Uncategorized -

La sorpresa della settimana: New Basket Brindisi2 min read

Reading Time: 2 minutes
Brindisi-basket

C’è anche una Brindisi che vince, ed è la Brindisi del basket. È una luce per tutto lo sport del mezzogiorno il primato in classifica della squadra di coach Bucchi, affiancata in vetta dall’onnipresente Mens Sana Siena, vincitrice delle ultime 7 edizioni del campionato italiano, e dalla storica Virtus Bologna, finalmente tornata al vertice dopo anni mediocri.

Ci perdoneranno le altre due squadre in testa se, per questa volta, i titoli andranno alla New Basket Brindisi, vera sorpresa del campionato, che al secondo anno consecutivo nella Lega maggiore sembra lanciata verso risultati che per la gran parte degli osservatori erano impronosticabili. Cinque vittorie su sei partite giocate, con piccole gemme come il trionfo sulla favoritissima Milano e le trasferte vittoriose a Venezia e Varese.

Un primato frutto di un progetto iniziato tre anni fa, con Piero Bucchi in panchina e Santi Puglisi (un’icona del basket italico) a gestire la nuova resurrezione della “Stella del Sud”. In tre stagioni Brindisi è passata dalla prima retrocessione dell’era “New Basket” al repentino ritorno in Serie A1, grazie anche a un lavoro di scouting di livello assoluto, con le scoperte (e le riscoperte) di giocatori come Gibson, Simmons, Robinson e, oggi, i nuovi sorprendenti acquisti quali Dyson, Aminu e Delroy James.

È possibile allora fare sport di livello anche al Sud Italia, anche in un mondo difficile come quello del basket, segnato forse più di altri dalla crisi economica in atto. Si dirà che è più semplice ambire a traguardi importanti quando la competizione si livella verso il basso, quando anche Montepaschi e Armani Group tagliano il budget a disposizione delle loro squadre, quando la Virtus Roma rinuncia persino all’Eurolega (in pratica, la Champions League del basket) perché il costo dell’affitto del PalaEur è troppo alto per le casse societarie.

Ma quello che riesce a Brindisi è un esempio positivo anche in termini economici, con un consorzio che unisce come soci i maggiori imprenditori della provincia – da Albano Carrisi (proprio lui) a Massimo Ferrarese (presidente dimissionario della Provincia di Brindisi) – e uno sponsor, l’Enel, che lega indissolubilmente il suo nome alla città, fortunatamente non solo per la centrale elettrica di Cerano, una delle più inquinanti in Europa.

In un mondo come quello del basket nostrano, che ha indiscutibilmente il suo centro di gravità nel Nord Italia – in Lombardia e a Bologna – le vittorie della New Basket Brindisi acquisiscono quindi un peso specifico maggiore, per tutti coloro che vogliono fare sport di livello, anche al Sud. Noi speriamo che queste vittorie proseguano, perché sappiamo che vincere, al Sud, è più difficile. E noi preferiamo le sfide difficili.

CONDIVIDI

Statistico atipico, ha curato la sezione Sport e amministrato i profili social di Le Nius. Formatore nei corsi di scrittura per il web e comunicazione social, ha fondato e conduce il podcast sul calcio Vox2Box e fa SEO a Storeis. Una volta ha intervistato Ruud Gullit, ma forse lui non si ricorda.
6 Commenti
  1. Fabio

    post denso di elementi interessantissimi: l'operazione di marketing di enel, la notizia (che non sapevo) della rinuncia di Roma, l'investimento di Albano (canta l'inno prima di ogni partita?), la contestualizzazione della pratica sportiva al sud. Complimenti! (e te lo dice un canturino!)

  2. lino

    mi sembra che albano non sia più della partita

  3. Davide

    Anche a me è piaciuta molto la descrizione di come aziende tipo Enel usino lo sport per rifarsi l'immagine mentre continuano a commettere azioni criminali. Quindi complimenti, e forza Olimpia Milano! ;)

  4. Beppe Ruggiero

    Grazie a tutti! @Lino, non sapevo che Albano fosse uscito dal gruppo dei soci. E' stata comunque una figura importante, soprattutto a livello mediatico.

  5. Davide

    Stupisce la stagione di Brindisi: Bucchi a Milano ha fatto davvero male, la squadra non faceva uno schema, uno.

    • Beppe Ruggiero

      Bucchi è un allenatore per la provincia. Non è adatto alle grandi piazze. Milano, dove poi ha fallito ben peggio Scariolo, non è cosa per lui. Se poi ha un play come Dyson, allora le sue squadre vanno al massimo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU