Negati per la finanza: 4 convinzioni da superare6 min read

21 Gennaio 2016 Economia -

Negati per la finanza: 4 convinzioni da superare6 min read

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negati per la finanza
@Alan Cleaver

Siamo i negati per la finanza. Quelli che per anni, per decenni, si sono affidati al bancario di fiducia, o agli sbalzi della borsa, senza capirci niente. Quelli che adesso è arrivato il momento di prendere in mano la nostra situazione finanziaria e fare delle scelte consapevoli. Speriamo che questa rubrica possa essere d’aiuto.

Per fare delle scelte consapevoli occorre innanzitutto essere informati. Il mondo della finanza è però spesso caratterizzato dalla cosiddetta asimmetria informativa. Cosa significa? Banalmente, che tu sai qualcosa che io non so.

Il semplice fatto di ottenere risultati migliori perché si dispone di migliori informazioni non è, di per sé, negativo. È anzi un segnale di efficienza quando le informazioni sono accessibili a tutti. Nel mondo della finanza questa condizione spesso non si verifica.

Le informazioni economicamente rilevanti, cioè quelle in grado di influenzare i prezzi di un bene o di una attività finanziaria, non soltanto non sono accessibili a tutti, ma vengono sistematicamente occultate o fuorviate, per condurci a fare delle scelte che ci vedono tendenzialmente perdenti, se non addirittura complici inconsapevoli della nostra rovina. A volte siamo noi stessi, per mancanza di tempo, a non farvi ricorso.

L’asimmetria informativa ci danneggia, in particolare, in caso di vendita in conflitto di interessi. In tutte le banche chi consiglia la sottoscrizione di uno strumento finanziario ha un interesse direttamente legato a quella vendita. L’interesse della banca a concludere l’affare potrebbe pericolosamente danneggiare il nostro a ricevere una consulenza trasparente.

I documenti che accompagnano l’atto della vendita recano obbligatoriamente l’indicazione dei conflitti di interesse, reali o potenziali, che legano la banca o il promotore finanziario a quella vendita. Ma il più delle volte non ci facciamo caso, e diventiamo complici senza saperlo.

Se il mondo, là fuori, è così pericoloso, come possiamo prendere decisioni più consapevoli in materia finanziaria? Innanzitutto, occorre prendere le distanze da alcuni luoghi comuni e convinzioni infondate di cui spesso, consapevolmente o meno, siamo vittime. Quali? Ecco le quattro più diffuse.

La finanza è difficile, non fa per me, devo delegare perché non ho tempo di approfondire

negati per la finanza
@Luis Llerena

Più che comprensibile. Se per acquistare un’automobile o un pc vi potete documentare in poche ore anche se non siete carrozzieri o esperti di personal computer, la finanza richiede certamente più impegno. Non tutte le informazioni disponibili sono corrette, e il processo di selezione di quelle che fanno al caso vostro non è affatto semplice. Sono in gioco anche meccanismi psicologici che fuorviano il modo di ragionare e complicano il quadro.

La cosa più importante è selezionare le fonti (più di una, ma non troppe) adatte al vostro profilo, cioè idonee per lo scopo per cui investite o risparmiate. In altre parole, se potete occuparvi dei vostri risparmi una volta ogni tre mesi è inutile che leggiate i bollettini on line per trader o gli aggiornamenti quotidiani sui giornali, perché avrete bisogno di fonti che vi consiglino su una strategia di lungo periodo, e non dovete perdere il sonno ogni volta che la borsa perde il 3%. Invece, se fate operazioni tutti i giorni, IlSole24Ore non vi servirà a niente.

Una volta scelte le fonti, potete delegare a loro le decisioni, confrontandole criticamente tra loro e con quelle che il vostro bancario o promotore di fiducia vi propone ma, nel complesso, risparmiando tempo e guadagnando in serenità. Non c’è altra via, ma scoprirete che non è così arduo, e che qualcuno di cui ci si può fidare esiste, anche se non è la persona che credevate, o la banca sotto casa.

Non è detto poi che chi segue i mercati tutti i giorni abbia risultati migliori di chi li segue ogni tre-quattro mesi, se quest’ultimo ha imparato a prendere decisioni coerenti con la propria situazione o, come si dice in gergo, il proprio profilo di rischio/orizzonte temporale.

Il bancario è una persona competente a cui posso rivolgermi per i miei problemi finanziari

Ormai tutti lo avranno capito, non è così. Il bancario è un impiegato, fa un lavoro dipendente, guadagna di più se la banca va bene. Spesso è egli stesso vittima di asimmetria informativa. Il suo datore di lavoro trae vantaggio dal mettere in posizione di responsabilità persone che non conoscono bene né la finanza, né il funzionamento degli strumenti che vendono. In questo modo potranno proporre ai clienti le soluzioni che la banca chiede loro di proporre, senza farsi troppi scrupoli. In altre parole il bancario è spesso un soggetto manipolabile dal datore di lavoro e non è quindi la figura ideale a cui affidare la gestione delle nostre finanze.

Troverò, nella banca sotto casa, la più comoda, quello che mi serve per migliorare la mia situazione finanziaria, tanto sono tutte uguali

Per trarre vantaggio dal sistema bancario, in questo momento l’unico modo è mettere in concorrenza le banche l’una con l’altra, riducendo i costi che fanno pagare. Anche se può sembrare che le banche facciano cartello, cioè agiscano in regime di oligopolio senza diversificare davvero le loro condizioni a vantaggio dei clienti, provate a minacciare la vostra banca di ritirare tutto o parte dei vostri averi per andare nella banca (online) che vi concede un tasso più alto sui depositi, vi fa risparmiare i bolli per due anni, vi abbassa le commissioni di negoziazione sui titoli. Ne vedrete delle belle.

Lo Stato tutela il risparmio con l’art. 47 della Costituzione ed un complesso sistema di norme, l’Unione Europea fa altrettanto, perché preoccuparsi?

Gli interventi normativi a livello comunitario (a partire dalla Direttiva 2004/39/CE, meglio nota come Mifid – Markets in Financial Instruments Directive) non sono riusciti ad evitare gli scandali finanziari, anche se occorre riconoscere che una condotta irresponsabile da parte di un operatore ha alte probabilità di essere individuata e sanzionata.

L’Unione Europea sta facendo di tutto per evitare, a livello sistemico, la propagazione di crisi finanziarie che abbiano origine in uno Stato membro, attraverso i meccanismi di supervisione, risoluzione e garanzia dell’Unione Bancaria. Quindi non siamo soli, ma va precisato che nessuna norma può sostituirsi ad una condotta etica e responsabile, e che la tutela del risparmio necessita anche della nostra costante applicazione e vigilanza. La vecchia e prudente gestione del buon padre di famiglia è sempre la linea migliore in questo campo.

In conclusione, cari negati per la finanza, la strada non è immediata ma neanche impossibile, come le nostre convinzioni ci portano spesso a pensare. Se però avete capito che con un piccolo sforzo ci si può immunizzare dalla cosiddetta asimmetria informativa, ma che uno sforzo occorre farlo per il bene di tutti, siete già a buon punto. Potrete prendere in mano con più consapevolezza la vostra situazione finanziaria, riducendo i rischi e aumentando la soddisfazione.

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Appassionato giocatore ed istruttore qualificato di Scacchi, ma non abbastanza da farne l'unica ragione di vita. Appassionato ed esperto di finanza personale ed investimenti, ma non abbastanza da restare bancario per tutta la vita. Appassionato di lettura e scrittura, abbastanza da farne un contenitore per tutti gli altri interessi.
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