Sorridi Napoli, senza ansie sei più bello (e vinci)4 min read

23 Febbraio 2016 Uncategorized -

Sorridi Napoli, senza ansie sei più bello (e vinci)4 min read

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napoli sarri
@sport.ilmattino.it

Un anno fa Le Nius mi propose di curare una rubrica sul Napoli. La cosa, ricordo, mi sembrò subito piuttosto conveniente. Farebbe parte della sezione Il lunedì del tifoso, mi dissero, e ti occuperesti solo degli Azzurri il giorno dopo ogni gara. Attendere 24 ore prima di esprimermi è una capacità che non sempre ho e un lusso che non sempre mi è dato: riuscendoci di rado, accettai di gusto. Durante questo primo anno di collaborazione, poi, ho immaginato che non sarebbe così male avere altri lunedì, nelle nostre vite. D’accordo oggi è martedì, ma ci siamo capiti: Il lunedì del fidanzato, Il lunedì del marito, Il lunedì dell’amico, del dipendente, del papà, di chi siete in quel momento. Insomma, avere la possibilità di prendere tempo per pronunciarsi.

Mi spiego. È verosimile che se Je sto vicino a te uscisse a caldo, mezz’ora dopo ogni novantesimo, sarebbe una cosa tipo questa: quest’anno chi ci ferma?; abbuò però Hamsik le partite toste le sbaglia quasi sempre, oh; troppo grandi guagliù!; vafammocc’, stamm accis; no non ci sono stasera, vado all’aeroporto dai ragazzi!; è fernut o campionat: Aurelio cacce e sord c’eccis!; è normal, a gennaio accatt a Grassi, famm capì ch s fa?; Sarri? Ua Sarri è o mostr; De Rossiiii, int a chell ushdidhiduehcqn; Sarri? Ua Sarri nun cagn na formazion. Cose così. Stavolta, però, devo ammetterlo: una notte dopo Napoli-Milan mi aspettavo di sentirmi più tonico.

https://www.youtube.com/watch?v=FBuq_ukh4NY

Lo dirò in tutta franchezza: a prescindere da come dovesse finire questa stagione, criticare il gruppo sarebbe cosa difficile, un po’ ingrata e abbastanza ingiusta. Finora abbiamo espresso il calcio più divertente di questa serie A, e forse dei nostri ultimi due decenni. Guardate il calendario: febbraio è quasi andato; quando la scorsa estate l’isteria-post-annuncio-Sarri-allora-lo-vedi-non-saremo-mai-un-top-club-e-mo-comm-facimm-u-maronn colse una parte, non piccola, del tifo azzurro, davvero pochi immaginarono di essere a -1 dalla vetta il 23 febbraio. Beh la notizia è questa: siamo lì (e comunque da queste parti anche a giugno eravamo rilassati, tutto sommato).

Detto questo, però, c’è il resto. Le ultime tre gare dicono due sconfitte e un pari, una rete segnata e tre subite. Le precedenti tre partite di fila senza vincere le abbiamo viste ad inizio stagione, contro Sassuolo (2-1), Samp (2-2) ed Empoli (2-2). Si possono dire tante cose, e probabilmente nessuna sarebbe completamente falsa né vera. Gli avversari hanno metabolizzato il gioco di Sarri e Sarri dovrebbe muovere un po’ il panariello? Forse. Puntare (quasi) sempre sui soliti undici è una scelta che iniziamo a pagare in freschezza atletica? Forse. La rosa è corta, e Maggio, David Lopez, Chiriches, Valdifiori e compagnia non offrono le stesse garanzie dei titolari? Forse. Higuain sta un po’ calando (ma che vuoi dirgli!?), e poi iniziano a conoscerlo bene, lo ingabbiano in tre. Forse. Non sfruttiamo un calcio d’angolo che sia uno, forse, e forse non abbiamo un solo finalizzatore dalla distanza, che in partite come quella di ieri farebbe comodo. Sono tanti i forse.

Napoli
Sei un grande. A volte ti penso, sai?

Una cosa no, però, risparmiamocela: se il Milan fa le barricate e gioca da provinciale, tradendo decenni di notevole tradizione calcistica, è un problema rossonero più che nostro. Probabilmente, la loro è una scelta abbastanza obbligata, dettata da un momento che non riguarda noi. A prescindere da come, hanno ottenuto un punto a Napoli: è un fatto, no? Non ci riguarda neanche la sfortuna, che in questi momenti più degli altri piace credere che esista. Se il nostro obiettivo è vincere una gara cerchiamo di fare quello pensando a noi, a quanto stiamo diventando nervosi e frettolosi in fase conclusiva. Se non ci riusciamo pazienza, non esiste alcun dramma: noi tifiamo sempre. Ma non si parli di sorte, pali, ruote che girano e provincialismi altrui. Please.

Ora per cortesia,  sfidiamo il Villareal e andiamo a Firenze sereni e senza ansie da prestazione, belli tranquilli e con un sorriso fresco. Dopo la sconfitta con l’Arsenal, Ranieri ha dato alle sue Foxes una mini vacanza. Stare tranquilli può aiutare. Dico, avete presente quando gli dite Alzati eh-Alzati eh-Vedi di alzarti eh-Questa qui è troppo-Oh mi raccomando eh-Alzati sicuro, e tutto il resto? Sapete già come va a finire: vi fanno le coccole e vi dicono che se vince la Juve non fa niente. Dire che sono episodi ed è mancato un pizzico di fortuna è una possibilità. Se credete possa servire, ditelo.

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Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
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