Italia e fumetti, un rapporto complesso3 min read

Lo sapevate che la Bonelli ogni mese vende 200mila numeri di Tex? E 120mila numeri di Dylan Dog? E che la somma totale degli albi di Sandman venduti nel mondo è inferiore al venduto di un solo mese di Tex? Eravamo in molti, a quanto pare, a non conoscere queste piccole e importanti curiosità editoriali. E allora viene quasi automatico domandarsi come sta il mercato dei fumetti in Italia, in particolare quello dei graphic novel.

In occasione dell’edizione del Lucca Comics & Games, la più importante rassegna italiana dedicata al fumetto appena terminata, l‘AIE – Associazione Italiana Editori – ha lanciato un approfondito rapporto sullo stato dell’editoria a fumetti in Italia, concentrando il focus sul romanzo grafico.

Una panoramica generale
Secondo le rilevazioni di Informazioni Editoriali, la produzione annuale di graphic novel nel 2012 si attesterebbe intorno ai 1.700 titoli, cioè il 2,6% dell’intera produzione editoriale italiana, il 10,8% della produzione di fiction: il dato, fermandoci a un’analisi superficiale, ci dice quindi che per ogni 100 titoli di fiction che finiscono nei canali di distribuzione, quasi 11 sono a fumetti. Quello dei graphic novel è un mercato cresciuto rapidamente (+13,5% tra il 2005 e il 2011) e ora assestatosi e in flessione come tutta l’editoria italiana.

Nell’ultimo anno si è assistito a un fenomeno decisamente curioso per il mercato: se da una parte le copie vendute hanno subito una flessione (da 307mila a 275mila), dall’altra parte è stato possibile osservare una distribuzione più attenta all’interno delle librerie e una crescita della familiarità tra fumetto e lettore. Probabilmente grazie anche al successo di alcuni titoli (vedi Rughe di Paco Roca pubblicato in Italia da Tunué e il fenomeno Zerocalcare pubblicato da Bao Publishing) e di iniziative come quella legata ai collaterali del Corriere della Sera che ha proposto per venti settimane altrettanti titoli di graphic journalism.

Chi legge graphic novel in Italia?
È un lettore attento, che seleziona i titoli in base alla qualità e non alla quantità. A confermarcelo l’aumento (a fronte della diminuzione delle copie vendute) del prezzo medio del venduto: 16,21 euro, circa 50 centesimi in più rispetto al dato dello scorso anno. Si tratta di lettori adulti (sopra i 14 anni) e in prevalenza di sesso maschile, con l’apice all’interno della categoria studente universitario. Non necessariamente hanno già familiarità con il linguaggio del fumetto, infatti le case editrici che presidiano il settore cercano costantemente di allargare gli spazi tradizionali del loro mercato, facendovi entrare un pubblico nuovo.

Conclusioni (?)
Osservando la classifica dei titoli più venduti in Italia nel 2012 scopriamo che il fumetto si adatta perfettamente a ogni tipo di storia e narrazione: dal graphic journalism con Cronache di Gerusalemme e Pyongyang (quarta e sedicesima posizione) al romanzo grafico di Zerocalcare (ai primi due posti della classifica), alle biografie con Persepolis e Maus (sesto e terzo posto della classifica dopo oltre un decennio dalla loro pubblicazione). Da tenere in considerazione, infine, per una corretta analisi dell’editoria a fumetti nazionale, che almeno il 27% dei titoli in classifica è pubblicato da un piccolo editore, a conferma del ruolo di esploratori di nuovi generi che la piccola editoria svolge per il nostro mercato.

Insomma il romanzo grafico offre una letteratura completa (e complessa) capace di soddisfare i gusti di tutti, basta solo osare e concedersi il gusto di una storia dentro una nuvoletta, in attesa dei dati del prossimo anno. Continua…