I 10 fumetti che mi hanno cambiato la vita6 min read

9 Settembre 2014 Cultura -

I 10 fumetti che mi hanno cambiato la vita6 min read

Reading Time: 5 minutes

I 10 fumetti che mi hanno cambiato la vitaL’ultimo articolo che ho scritto per Le Nius è risultato essere il pezzo più letto nella mia (breve) storia all’interno di questa testata. E, con mia somma sorpresa, è stato anche quello che è riuscito a indispettire un po’ di persone. E io che pensavo solamente di aver trovato un modo paraculo e veloce per non dover scrivere un articolo a ridosso di agosto, facendomelo confezionare direttamente da alcuni addetti ai lavori.

Sembrerebbe che la dicitura “Lenius ha chiesto ai migliori disegnatori e sceneggiatori italiani…” non sia stata gradita. Da lì a pontificare su chi sono io per parlare di fumetti il passo è stato poi brevissimo.

Nel momento in cui scrivo manca ancora qualche giorno all’inizio del campionato di calcio e durante le ferie ho rispolverato un po’ di testi di Hunter Thompson sul Gonzo Journalism quindi, se ve lo state domandando, sì mi sto annoiando e sì tutto l’articolo avrà questo tono.

Ci si lamenta (io almeno lo sento spesso, ma forse è colpa delle mie frequentazioni) che in Italia  il fumetto non sia mainstream e venga recintato, o peggio etichettato come arte secondaria. Poi però se si prova a parlarne in una maniera che possa interessare tutti, allora chi scrive non capisce niente e la testata che ospita quelle parole non merita di essere letta.

Quindi, mentre tra di voi disquisite di fumetti sperando che prima o poi l’Italia diventi come la Francia o il Belgio (cito a caso, ma tanto lo avrete detto almeno una volta nella vita), io vi elenco i 10 fumetti che mi hanno cambiato la vitaSì la vita mia, di Federico Vergari. Perché mi va. E se non vi piace la lista contattatemi in privato, vi do l’indirizzo di casa mia al Quadraro e potete venirmi a bruciare la libreria.

Pensate che ho una libreria (rossa) piena soltanto di fumetti. Poi ho il vizio di guardare programmi sciocchi in televisione e la domenica la dedico al gioco del calcio! E se meritano, vi confesso che faccio la corte alle cassiere del supermercato. È proprio una vita sprecata quella del non intenditore di fumetti. Lo so.

I 10 fumetti che mi hanno cambiato la vita (in ordine sparso, non si tratta di una classifica):

1 – Paperinik il diabolico vendicatore 
Ovvero la genesi di Paperinik. Escluso questo episodio iniziale non ricordo di un fumetto Disney dove, anche se in minima parte, compaia in maniera evidente il concetto di cattiveria. Il debutto del papero in maschera firmato da Martina, Penna e disegnato da Carpi avviene ufficialmente come criminale mascherato (poi negli anni diventerà “semplicemente” super eroe) in risposta al successo che Diabolik, Kriminal e Satanik stavano raccogliendo in quegli anni.
Un po’ di cattiveria in salsa disneyana ci voleva e forse ci mancava. Concedetemelo.

2 – Civil War
Perché tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo chiesti cosa succederebbe se i super eroi Marvel svelassero al resto del mondo la propria identità e iniziassero a lavorare da impiegati statali al servizio della polizia. Chiaramente per alcuni la segretezza della propria identità è cosa inviolabile, la cui salvaguardia vale pure una guerra (la seconda guerra civile americana?) fratricida tra super eroi buoni. Per sapere chi la spunta vi consiglio caldamente di leggerlo. O se non resistete e volete saperne di più cliccate qui.

3 – Ely è là 
Per due motivi: il primo perché è il fumetto di esordio di mia sorella Luana come sceneggiatrice ed è stato emozionante vederla trasformare una passione in una professione.
Il secondo motivo per cui l’ho scelto è perché mi ha fatto conoscere altre due persone fondamentali per la mia crescita: Luca Genovese (il disegnatore) e Michele Foschini all’epoca editore della Indy Press e oggi alla guida (insieme a Caterina Marietti) della Bao Publishing.

4 – Andrea Pazienza. Opera omnia
Perché raramente mi emoziono e quelle rare volte spesso c’è di mezzo un po’ di Pazienza. E poi perché ci sono certe giornate in cui vorrei alzarmi dal letto e trovare lui (o Bruce Springsteen) in cucina ad aspettarmi per un abbraccio e per dirmi “dai fai colazione e vestiti che passerà pure ‘sta giornataccia, fidati!”.

5 – Doonesbury
Perché leggendolo ho capito l’importanza delle strisce quotidiane (all’estero) e l’importanza del fumetto come strumento per raccontare la politica. Perché ho scoperto di amare tutti i personaggi di quella che è la più longeva sit-com della storia americana. Perché ho avuto l’onore di conoscere il traduttore italiano Enzo Baldoni con cui sono stato in contatto fino al giorno prima del suo rapimento in Iraq nell’agosto del 2004 e posso dire senza timori che si è trattato di uno di quegli incontri che mi ha cambiato, in meglio, la vita.

6 – Joe sacco. Opera Omnia
Perché mi ha fatto vedere per la prima volta il fumetto come linguaggio unversale, un codice con una grammatica con cui puoi raccontare qualsiasi cosa. Non mi vergogno di dire che sono riuscito a far chiarezza sulla questione israelo-palestinese leggendo Palestina. E poi perché ha dimostrato di avere due palle grosse così, che ad avercene di giornalisti come lui nel nostro Paese…

7 – Resistenze, cronache di ribellione quotidiana a cura di Claudio Calia ed Emiliano Rabuiti realizzato in occasione dello Sherwood Comix Festival 2007
Resistenze (per citare la postfazione di Rabuiti) è una panoramica su come e cosa fa il fumetto indipendente italiano oggi.
Mi è capitato, quelle poche volte che mi sia stato chiesto un parere, di citarlo come testo di riferimento per capire chi siamo e dove stiamo andando; fumettisticamente parlando, ovvio. E ancora oggi lo sfoglio per andarmi a rivedere qualche autore presente in quell’albo: che sta facendo, dove sta lavorando, se ha fatto strada e via dicendo…

8 – Getfuzzy
Perché veniva pubblicato tutti i giorni su Metro ed è diventato nei miei anni universitari un appuntamento quotidiano; rispetto all’edizione originale era tradotto malissimo (consiglio di leggerlo su Linus per apprezzare una traduzione decente), ma ho imparato ad amare quello strambo triangolo felino-canino-umano quasi come null’altro. Non facevo gli esami all’università se prima non avevo recuperato un’edizione di Metro con le avventure di Bucky, Satchel e Rob (livello di disagio nel fare questo outing 5 stelle su 5).

9 – Peanuts
Perché loro, sono tutti noi. Sono la nostra coscienza rimasta intrappolata in un corpo di bambino. Perché noi siamo Charlie Brown che non trova il coraggio di parlare alla bambina dai capelli rossi e che non si arrende.
Siamo noi ogni volta che Schroeder dice di no a una mai doma Lucy.
Siamo Linus in cerca di coperte e Sally spaventata il primo giorno di scuola.
E alzi la mano chi non ha mai sognato di leggere la fine di quel famoso libro che iniziava con “Era una notte buia e tempestosa…” firmato da un certo Snoopy.

10 – Zerocalcare. Opera omnia
Perché è la dimostrazione in carne e plumcake di quanto io mi fossi sbagliato qualche anno fa nel dire che il futuro del fumetto italiano non era da cercare all’interno dei centri sociali. Calcare, Spataro, Calia (con quest’ultimo sull’argomento mi sono spesso scontrato) sono tra i migliori (ooops, ancora la parola migliori. Scusate!) interpreti del fumetto italiano odierno e il loro background appartiene, in un modo o in un altro, ai CSOA.

[quote align=”center” color=”#999999″]Che il dio dei fumetti vi benedica, e mi perdoni.
O almeno che mi perdoni soltanto Claudio Calia.[/quote]

Immagine | Maya P.

CONDIVIDI

Federico Vergari. 3 giugno 1981. Giornalista pubblicista. Un saggio sul rapporto tra politica e fumetto pubblicato nel 2008 con Tunué. Scrive un po’ di tutto sul suo blog ilcanedaguardia.blogspot.com. Per lenius.it si occupa esclusivamente della nona arte. II fumetto.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla niusletter e resta aggiornato

Lascia la tua email qui sotto e rimani aggiornato con le ultime novità dal Blog di Le Nius
Puoi annullare l’iscrizione in qualsiasi momento facendo clic sul collegamento nel footer delle nostre e-mail. Per informazioni sulle nostre pratiche sulla privacy, trovi il link qui sotto.

Su cosa Vuoi Rimanere Aggiornat*?

Scegli lo scopo per cui vuoi ricevere le nostre Niusletter. Scegli almeno un’opzione per permetterci di comunicare con te

TORNA
SU