C’era una volta lo Special: Mourinho non c’è più2 min read

8 Dicembre 2016 Uncategorized -

C’era una volta lo Special: Mourinho non c’è più2 min read

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Dov’è finito José Mourinho, l’eroe del triplete? Affermare che quel 2010 sia stato l’ultimo canto del cigno sarebbe esagerato, il portoghese ha comunque trionfato nella Liga e nella Premier negli anni a seguire alla guida di Real Madrid e Chelsea. Le sue imprese storiche lo consegnano di diritto alla storia, vincendo per ben due volte la Champions League con due club certo non segnati alla vigilia dei favori del pronostico. Oggi però quei tempi sembrano lontani ricordi, il lusitano fatica a far ingranare una squadra che vale una fortuna e l’esonero dello scorso anno coi blues ancora risuona nella mente sua e dei tanti detrattori dello Special. Campagna acquisti faraonica, l’accoglienza da star dell’Old Trafford e la panchina che aveva sempre sognato: c’erano tutti gli ingredienti per il ritorno ai successi che competono lui ed il club.

Se la scorsa annata per il Manchester United era stata difficile, come tutte quelle post Ferguson, questa si avvicina ad essere un fallimento totale. Eppure tutto era cominciato a meraviglia, con l’arrivo di Ibrahimovic e Pogba in estate ma soprattutto la Supercoppa inglese vinta contro il miracolo Leicester di Ranieri. Poi tre vittorie consecutive in Premier, pur non esaltando nel gioco, ma sembrava essere il classico andamento delle squadre di Mou, brutte ma cattive e terribilmente concrete. Poi, il crollo, anche in Europa League: serve un pareggio per qualificarsi, vincere e sperare non faccia lo stesso il Fenerbahce per farlo come primi. In Premier la situazione è ancor più paradossale, sesti ad undici punti dalla vetta: in qualsiasi statistica li si paragoni, questo United è inferiore rispetto a quello del tanto bistrattato Van Gaal dello scorso anno.

Il mentore del vate di Setubal a questo punto della stagione, dopo 13 partite, aveva più punti, meno gol subiti e più fatti: soprattutto, era a solo una lunghezza dal Leicester, salvo poi crollare in seguito terminando in sesta posizione l’annata. Arrivò però a fine anno la non magra consolazione della FA Cup, molto ambita in Inghilterra ma certo non abbastanza per un club così grande. A gettare benzina sul fuoco è un ultimo aspetto, ma determinante: il valore di questa rosa, rispetto a quella dello scorso anno, è di 180 milioni superiore. Una mazzata per l’ego ed il palmares di Mourinho, che risente nell’aria l’eco del rumore di nemici negli anni zittiti coi risultati più impensabili.

Per risalire la china occorre trovare una nuova filosofia di gioco e forse nuovi punti di riferimento: già epurato Rooney, anche Pogba e Ibra sono in discussione, quanto meno come posizione e compiti in campo. La cosa peggiore è che tutto ciò stia avvenendo dinnanzi al grande nemico Guardiola, sull’altra sponda di Manchester e di Conte, che con lo stesso Chelsea deludente dello scorso anno domina la classifica. Il mercato di gennaio potrebbe portare nuovi rinforzi, ma il problema della squadra non sembra di certo l’assenza di giocatori di grande valore. Che lo Special One sia diventato sempre più Normal, col tempo che passa e l’evoluzione di un (bel) calcio che non lo riguarda più?

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