BookABook, leggere diventa un gioco3 min read

8 Aprile 2014 Cultura -

BookABook, leggere diventa un gioco3 min read

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Bookabook

Un tempo, parlando di aspiranti scrittori, si diceva che avessero un romanzo nel cassetto. Oggi è più probabile che lo tengano in una cartella del PC, ma il loro problema resta lo stesso: trovare un editore e dei lettori. E se fossero proprio i lettori a diventare editori dei romanzi che amano? Oggi è possibile grazie a BookABook, la prima piattaforma italiana dedicata al crowdfunding letterario.

Crowdfunding: benché il fenomeno sia in netta ascesa da almeno dieci anni, forse non tutti sanno di cosa si tratta. Con questo termine si indica, cito da Wikipedia, “[…] un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni”. In sostanza, tu esponi su Internet un’idea che vorresti realizzare – un’opera d’arte, un progetto imprenditoriale, un’azione umanitaria, qualsiasi cosa – e chiedi agli utenti di finanziarti attraverso una colletta a offerta libera.

È in questo modo che Barack Obama ha coperto parte delle spese della sua campagna presidenziale, ed è sempre grazie al crowdfunding che verrà prodotto il prossimo film del regista Spike Lee e che la nuova edizione di HeroQuest vedrà la luce. La più famosa piattaforma di crowdfunding, nata nel 2009, è Kickstarter.

L’italianissima BookABook, si diceva, applica questo meccanismo all’editoria, imprimendo al concetto un twist dal vago sapore ludico. Ogni scrittore pubblica all’interno del sito il primo capitolo del suo romanzo: gli utenti, dopo aver letto l’estratto, sono liberi di fare una donazione pari o superiore ai 3 euro. Se entro trenta giorni dall’inizio della raccolta la cifra complessiva raggiunge il tetto fissato in partenza, il libro viene editato, impaginato, dotato di una copertina e messo in vendita in versione ebook. Se invece i fondi raccolti non sono sufficienti, ad ogni contributore viene restituita la somma versata.

Ma il processo prevede anche una serie di step intermedi: ogni volta che viene raggiunta una certa percentuale del totale richiesto, sul sito si sblocca un altro capitolo del romanzo, proprio come succede per i livelli di un videogioco. E se la campagna ha successo, gli utenti che hanno contribuito ricevono anche un premio più concreto: si va dai gadget alle copie cartacee del romanzo autografate dall’autore, a seconda dell’entità della cifra che hanno versato.

BookABook è online da mercoledì 2 aprile: il progetto è stato inaugurato ufficialmente nel corso della presentazione avvenuta presso la libreria Open di Milano. Il luogo è stato scelto per la sua valenza simbolica, poiché si tratta di uno spazio la cui apertura è stata finanziata grazie al crowdfunding. Qui la piccola folla accorsa per assistere all’evento ha potuto incontrare la squadra dietro a BookABook: i giovani imprenditori milanesi Tomaso Greco e Emanuela Furiosi, che si occupano dell’aspetto manageriale, e gli agenti letterari Marco Vigevani e Claire Sabatié-Garat, che selezionano le opere da proporre sul sito. Il primo romanzo sottoposto al giudizio del pubblico è il thriller d’ambientazione sovietica Solovki, esordio nel campo della narrativa del professor Claudio Giunta, forse il massimo esperto vivente di Dante Alighieri.

Riuscirà BookABook a vincere la scommessa del crowdfunding letterario italiano? Questo dipende da te, amico lettore.

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
2 Commenti
  1. Stefano

    L'idea sembra carina. Gli auguro tanta, tanta fortuna perché la mia impressione è che questo approccio paghi molto poco nel contesto italiano. Magari internazionalizzando il servizio ...

  2. Ste

    Trovo che sia una bellissima idea !di certo il progetto ha bisogno di essere diffuso sui social e di ottenere visibilità... Concordo con Stefano che avrebbe bisogno di vedere uno spiraglio internazionale e si potrebbe aprirei anche a pubblicazioni di diverso tipo, oltre i romanzi intendo. Potrebbe essere interessante per altre categorie come i libri fotografici, o report scientifici e giornalistici..? Anche se qui interviene il dilemma: rischiamo di leggere/ pubblicare solo quello che ci aggrada o é più comodo.

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